Se quello che state organizzando è un viaggio a Israele, tra Gerusalemme e Tel Aviv, non potete farvi sfuggire due tappe tra loro diverse ma affascinanti allo stesso modo: Betlemme e il Mar Morto.
Mar Morto da Gerusalemme
Un tuffo dove l’acqua è più blu? Se lo si fa nel Mar Morto bisogna sapere che è totalmente differente rispetto a qualsiasi altra parte del mondo. Prima di tutto perché nonostante sia chiamato mare in realtà è un lago salato e poi perché è il punto più basso della terra.
Il Mar Morto si trova a più di 400 metri sotto il livello del mare e il suo nome deriva dall’impossibilità di qualsiasi specie di pianta o animale di viverci a causa della forte densità del sale. Diviso tra Israele, Cisgiordania e Giordania, è considerato una delle tappe più affascinanti da attraversare lungo un viaggio itinerante.
Con i miei compagni di viaggio siamo partiti da Gerusalemme. Percorrendo l’autostrada in circa cinquanta minuti abbiamo raggiunto Kalia Beach. Per ragioni di praticità abbiamo cercato un vero e proprio posto attrezzato per usufruire di tutti i comfort e rimanere qualche ora in più.
Il primo impatto è stato incredibile: il paesaggio dalle coste marroni è tutto da ammirare e la densità del sale che caratterizza il mare è ben visibile ad occhio nudo lungo la riva. Subito dopo il bagno, infatti, è consigliabile fare una doccia fresca per eliminare i residui di sale e riprendersi dal calore delle acque.
Il fango è ottimo per i trattamenti alla pelle, si concentra sul bagnasciuga ed insieme alle proprietà benefiche delle acque rende questo posto una delle mete preferite per rilassarsi e rigenerarsi: un vero e proprio tesoro naturale da preservare.
Superare la riva (possibilmente con delle scarpe adatte per non scivolare) e andare a largo è una delle sensazioni più strane che si possano provare in quanto a prescindere dalla vostra volontà vi troverete a galleggiare in qualsiasi posizione. Una delle prime scene che vengono in mente quando si pensa al Mar Morto, infatti, è la tipica posizione di qualcuno che legge “seduto” il giornale in acqua.
La sensazione di goffaggine nel non riuscire a coordinare bene il galleggiare e la voglia di nuotare mi ha personalmente accompagnato fino a quando non ho capito che la cosa migliore era semplicemente rilassarsi e ammirare il panorama, senza compiere il minimo sforzo.
A Kalia Beach si trova anche il bar più basso del mondo: una terrazza vista Mar Morto dove poter sorseggiare una birra e assaporare la cucina tipica ad un’altitudine che non troverete più così facilmente. Nello stesso stabilimento si trova anche un bazar con prodotti di bellezza e da bagno che hanno come primo ingrediente lo stesso sale ricavato dalle acque del mare.
Consigli per il Mar Morto
La spiaggia di Kalia Beach ha ben soddisfatto tutte le nostre richieste con sdraio, sedie, ombrelloni e un comodissimo servizio shuttle che ci ha accompagnati dall’ingresso della struttura fino a giù a riva. E’ consigliabile non radersi il giorno prima per non sentire la reazione del sale a contatto con ipotetici tagli sulla pelle, non andare con la testa sott’acqua per evitare di bagnarsi gli occhi o ingerire acqua.
Anche il tragitto in autostrada da Gerusalemme fa parte di una delle cose belle da ricordare del Mar Morto con cammelli e villaggi lungo un paesaggio che muta con il variare del livello del mare.
Betlemme
Un’altra città che merita d’esser presa in considerazione quando si programma un viaggio in Israele, in particolare se si ha Gerusalemme come punto d’appoggio per dormire, è Betlemme.
Betlemme è una città che ho trovato caotica nel senso positivo del termine, colorata e accogliente con i turisti. Nonostante ci abbia trascorso solo poche ore ha lasciato in me un tenero ricordo.
Se non avete tempo a disposizione vi consiglio di cedere ai tour proposti dai taxisti del posto in modo da ottimizzare i tempi. Noi abbiamo preferito farci accompagnare nei posti più importanti e di maggiore interesse.
Il tour è durato quasi due ore e abbiamo visitato la Basilica della Natività, la Cappella della Grotta del Latte, un’antica falegnameria, alcune opere di Banksy con il muro di separazione israeliano e il Walled Off Hotel.
La Basilica della Natività
Una volta entrati si lascia alle spalle la frenesia delle macchine, i rumori e il richiamo della gente del posto a ridosso di una strada molto frequentata. Tantissimi pellegrini giungono da ogni parte del mondo per pregare in questo luogo, dove si pensa sia nato Gesù, soprattutto la notte della vigilia di Natale.
Per entrare bisogna abbassarsi e passare attraverso la Porta dell’Umiltà e solo dopo, tramite alcune scale, si accede alla Grotta. Una stella a quattordici punte indica uno dei luoghi più importanti per la religione cristiana e poco più avanti una cappella ricorda la tappa dei re Magi.
La Cappella della Grotta del Latte
Secondo la storia questa Cappella sorge nel posto in cui Maria si fermò per allattare Gesù. Il suo nome deriva dal racconto che una goccia di latte caduta su una roccia rossa l’abbia fatta diventare bianca. Anche questo si presenta come un luogo molto suggestivo ed evoca tutta la dolcezza di un momento che riguarda i primi istanti della vità di Gesù.
Non molto lontano dalla Cappella abbiamo avuto la fortuna di conoscere un falegname della zona che ci ha mostrato alcune delle fasi di lavorazione per la realizzazione di souvenir creati dagli alberi di ulivo locali. Un punto panoramico ubicato sopra il laboratorio ha poi reso questa scoperta ancora più entusiasmante.
Uno tra i vantaggi di girare la città con le persone che ci vivono è proprio la possibilità di poter creare un contatto più diretto… scoprire usi e costumi locali che altrimenti difficilmente, in poco tempo, si potrebbero condividere.
Banksy e il Walled Off Hotel
Il tempo per ammirare le opere di Banksy sembra non essere mai abbastanza e per questo motivo che, oltre a camminare nei pressi del muro, abbiamo deciso di visitare l’interno del Walled Off Hotel.
Il Walled Off Hotel funziona come un vero e proprio hotel e al suo interno ha un museo, una galleria d’arte e un bar.
Entrarci è una scoperta artistica e ancora di più un’esperienza in quanto tutto è incrementato dall’esposizione artistica presente all’interno che, con delle ricostruzioni, racconta la storia stessa del muro.
Ammirare l’arte e allo stesso tempo osservare dalle finestre un muro che divide è qualcosa che ben rende l’idea della conflittualità ma allo stesso tempo, questo punto di vista artistico, sembra donare anche un sentimento di speranza rispetto a tutto ciò che lo circonda.
Consigli per Betlemme
Per visitare Betlemme è necessario portare con sé il passaporto turistico in quanto sono presenti alcuni controlli al momento di accesso o di uscita. Questo, viene generato nel momento di arrivo all’aeroporto ed è spesso richiesto anche dagli host per pernottare.
Esistono molti tour organizzati che partono da Gerusalemme per Betlemme, alcuni prevedono anche delle soste in città vicine o metà giornata al Mar Morto. Oltre alle macchine, che possono essere noleggiate, ci sono vari pullman che in circa quaranta minuti raggiungono il centro di Betlemme.
Dove dormire a Betlemme
Se si ha qualche giorno a disposizione suggerisco di pernottare appunto al Walled Off Hotel per vivere le sue opere d’arte e la città a 360 gradi.
Amante dell’arte in tutte le sue forme, del buon cibo ma soprattutto della magia intrinseca dei viaggi. Lavoro in un calzaturificio artigianale ed è qui che ogni giorno cerco di coniugare “testa, mani e cuore”. Appassionata di teatro e cartoline, non ho un buon senso dell’orientamento ma riesco sempre a non perdere di vista la mia strada. Le altre, invece, proverò a raccontarle qui!