Approdare a Burano è una sensazione strana, è come essere catapultati in un altro mondo, un mondo inaspettato.
A circa un’ora di navigazione da Venezia, dal flusso inarrestabile di turisti frenetici, dopo esserci lasciati alle spalle il caos, sbarchiamo nella quiete dei coloratissimi vicoli di Burano, la capitale del merletto, sorella della vicina Murano, ed entrambe figlie della grande Venezia.
Appena arrivati, ci avvolge, infatti, una tranquillità che stride con la confusione veneziana, sembra di essere sbarcati su un pianeta i cui abitanti sorprendono per la loro rilassatezza.
Burano
Guardandoci intorno si ha l’impressione che manchi qualcosa, ma dopo un po’ ci rendiamo conto che ciò che manca sono le automobili, e di conseguenza, i clacson strombazzanti, il rombo dei motori e i gas di scarico… Ecco spiegata la pace, ecco l’assenza che fa la differenza, ciò che, insieme a un paesaggio paradisiaco, contribuisce a creare un’atmosfera idilliaca.
Una volta sbarcati, davanti a noi si apre la strada che chiamandoci a sé ci introduce nel cuore della cittadina tra due ali di negozietti che espongono al loro esterno i manufatti dell’arte del merletto; così, tra abiti e foulards colorati arriviamo sulla via principale, dove i nostri occhi sono attratti da una miriade di colori… sorprendente…
Ogni casa è dipinta di un colore diverso! Un arcobaleno di case! Leggenda vuole che, l’uso di queste case dipinte di colori diversi e così accesi sia antico, e sia nato per facilitare i pescatori di ritorno a casa dopo lunghi periodi che, confusi dalla nebbia, non riuscivano a riconoscere le loro abitazioni.
Incrociamo, così, il canale, sormontato da tanti e caratteristici ponti, affiancato anch’esso da case colorate al cui pianterreno si aprono i tipici negozietti di merletti, costeggiandolo arriviamo al ponte di legno, all’estremità dell’isola, dove circondati da tutte le tonalità di colori delle case e dei merletti, con il canale che scorre sotto di noi e, sopra la nostra testa, il cielo che si confonde con il mare all’orizzonte, la nostra vista può spaziare sull’infinito a perdita d’occhio.
Le stradine di Burano
Ma una delle cose più belle da fare a Burano è, sicuramente, perdersi tra le sue stradine, e scoprire così angoli inaspettati e suggestivi, gironzolare senza meta e trovarsi, magari, davanti all’antica pescheria… o davanti alla casa di Bepi Suà, la casa sulle cui pareti sono rappresentate svariate forme geometriche verniciate ognuna con colori diversi, quasi come un quadro cubista.
I vicoli di Burano
E vagando per i vicoli di Burano, pervasi dalla stessa pacatezza di cui è intrisa la gente del posto, ci ritroviamo senza saperlo in Piazza Galuppi, l’ampia piazza in cui abbandonarci alla serenità e allontanare, almeno per un po’, tutti i pensieri…
Al centro il monumento a Baldassarre Galuppi, il noto compositore del Settecento cui la piazza è dedicata, intorno la Chiesa di San Martino Vescovo, con il suo campanile pendente, affiancata dalla Cappella di Santa Barbara, e ancora il Museo del Merletto e il vicino Palazzo Municipale, con la loro meravigliosa architettura gotica, infine a far da cornice al tutto le particolari case colorate, con i negozi di merletti che mettono allegria al solo guardarli e sono capaci di colorare anche le giornate più cupe.
Così, dopo aver girovagato tra i pittoreschi vicoli di Burano, tra ponti, canali, case colorate e morbidi merletti, è istintivo riconoscere che l’isola più discreta della laguna è, alla fine, quella che sa regalare le più grandi emozioni e le più belle sorprese.
Sognatrice, curiosa della vita, amante e ricercatrice della bellezza; adoro disegnare, leggere e immortalare le emozioni che il bello suscita in me nei miei disegni, foto e scritti. Non ho una formazione letteraria e scrivo solo quando non ho altro strumento per bloccare le sensazioni prima che fuggano via, e…magari per trasmetterle agli altri.