Cosa vedere a Brooklyn, New York

A New York, il luogo di nascita del fenomeno globale degli hipster è più cool che mai, ora che le sue zone meno conosciute si sono scrollate di dosso la vecchia reputazione e si sono reinventate come la “La nuova Brooklyn”. Da almeno 25 anni gli artisti hanno cominciato ad attraversare l’East River in cerca di affitti meno cari, seguiti a ruota da ristoranti, bar, caffetterie e gallerie d’arte.

Oggi Brooklyn è sinonimo di tendenza e campeggia anche sulle etichette di bevande e cibi artigianali. Williamsburg, Bushwick e Park Slope sono le mete più ambite del quartiere. Ci fermeremo così in tre posti della zona: Red Hook, Gowanus e Greenpoint. Ma perché non andare a scoprirli anche di persona? Visita il sito eDreams per vedere le offerte che si possono trovare per un viaggio a New York.

LA FAMILIARITÀ DI RED HOOK

Fondato dagli olandesi nel XVII secolo con il nome di Roode Hook, o Red Point, Red Hook ha un po’ l’atmosfera del villaggio perché è il quartiere più isolato di Brooklyn, separato dalle altre zone dalla Gowanus Expressway e dal più grande progetto di edilizia sociale del distretto. La fermata della metro più vicina dista trenta minuti a piedi, benchè l’avvento di dei vari programmi di bike sharing di New York abbiano semplificato le cose. Ed è proprio questo il fascino di Red Hook. Chi vive qui ha un legame speciale con gli abitanti e si conoscono tutti.

Passeggiando per il quartiere, che sicuramente non è tra i più piccoli in stile provincia italiana, ci si può riposare al Sunny’s, bar di fine Ottocento e decisamente turistico, frequentato quindi da newyorchesi che non abitano a Red Hook, oppure si può optare per gli sgabelli del Fort Defiance, uno dei migliori della zona, chiamato com il fortino costruito durante la rivoluzione americana. Da qui lo skyline di Manhattan è ben visibile. Il quartiere cerca di privilegiare le attività avviate dalle persone che vivono in zona e in Van Brunt Street è possibile quasi conoscere il 90% delle persone che si incrociano, a patto ovviamente che si abiti stabilmente a Red Hook.

Posti da vivere? La Pioneer’s Works è un complesso artistico a tre piani con gallerie e studi che merita sicuramente un salto.

RED HOOK A BROOKLYN

GOWANUS TRA TEMPO LIBERO E DIVERTIMENTO

Per via del suo passato, nemmeno troppo lontano, Gowanus conserva ancora l’atmosfera originale, misteriosa e riservata, ma adesso c’è sicuramente molta più vita rispetto a quindici anni fa. Il Royal Palms Shuffleboard Club ha conferito nuova linfa al quartiere e qui si pratica una versione del curling con alcune differenze: su tutte l’uso dei bastoni per spingere i dischi lungo il campo da gioco, lungo e stretto. Attorno alla pista ci sono tavolini per giochi da tavolo, bar e chioschetti.

A Gowanus ha traslocato da alcuni anni anche il birrificio artigianale locale Threes Brewing e nelle serate calde d’estate la zona si riempie di festaioli. Cucina americana e coreana, dance club dall’estetica industrial cool sono i punti di approdo di chi ama trascorrere la notte all’insegna del divertimento. Il convitato di pietra è sicuramente il canale Gowanus, anch’esso al centro di operazioni che puntano alla sua valorizzazione e al rinnovo costante di Brooklyn, che resta indubbiamente una delle 15 mete da vedere a New York.

Gowanus e il suo canale

GREENPOINT: MELTING POT DAL SAPORE EUROPEO

Stretta tra il Queens e Willimasburg, il quartiere hipster per eccellenza, c’è una zona che anche i più attenti fan di New York potrebbero non aver mai sentito: Greenpoint. Per chi è sempre un passo avanti è il non plus ultra. Servita dalla linea G della metropolitana, Greenpoint è stata una enclave polacca dalla fine dell’Ottocento, tant’è che qui è possibile ancora trovare i vecchi pali e le insegne della luce in lingua madre. Il melting pot è scontato e i locali di tendenza si sono già affiancati ai posti che originalmente ammiccavano allo stile dell’est Europa.

Greenpoint è un abitato dove si incontrano artisti del posto e internazionali intenti a discutere dei trend del proprio campo di sperimentazione. Gli affitti sono tendenzialmente saliti negli ultimi anni e cominciano ad essere meno convenienti. Ancora una volta la gentrificazione si fa sentire. Ristoranti eccellenti puntellano il quartiere: cucina vietnamita, messicana e franco-canadese.

GREENPOINT a brooklyn

IN CONCLUSIONE

Per concludere, Brooklyn con i suoi quartieri interni rappresentano un viaggio nel viaggio. Uno dei tanti modi di scoprire la grande mela, anche solo in due giorni.

Altre mete nei dintorni, da annotare sul proprio taccuino, cartaceo o digitale, sono l’Industry City a Sunset Park, il Brooklyn Museum con opere di Rothko, Degas e Hopper, il Prospect Park del paesaggista Olmestead, il Brooklyn Flea (mercatino delle pulci dove acquistare abiti vintage, dischi e vecchi ninnoli), la Street Art a Bushwick disseminate di opere e, come anticipato in apertura la Brooklyn Brewery per una pausa rinfrescante al gusto della birra artigianale locale. 

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