Semifonte: Il Borgo Scomparso in Toscana da Scoprire tra Storia e Leggenda

Semifonte era un borgo nelle vicinanze di Petrognano che era una frazione di Barberino Val d’Elsa ed è in provincia di Firenze. È degno di nota in quanto nella metà del XII secolo la Val d’Elsa era una il centro dei principali percorsi commerciali del Medioevo.

Pillole di Storia

L’apice di Semifonte

La storia di Semifonte è collegata a Federico I detto il Barbarossa e a quando arrivò in Italia per sottomettere i Comuni italiani, ma non ebbe vita facile. Per lo meno fino a quando arrivò in Toscana con lo scopo di fare una nuova città imperiale, il Barbarossa, allora ebbe man forte dal Conte Alberto degli Alberti. E, difatti, nel 1177 il Conte optò come luogo centrale dove fare un nuovo castello la collina di Summo Fons che è tra Firenze, Siena, Volterra e Pisa. Altro non era che Semifonte.

Questo borgo domina la Val d’Elsa con tanto di giganteschi calanchi (nda i calanchi sono delle formazioni geologiche che sono state modellate dell’erosione delle rocce grazie all’acqua piovana) e castelli degli alleati.
Per questo motivo divenne, quindi, un punto di difesa validissimo contro le mire di Firenze relativamente ai commerci lungo la via Francigena. E così fu che divenne una città fortificata e valida avversaria di Firenze.

Panorama Semifonte

La disfatta di Semifonte

Firenze tuttavia non restò a guardare e nel 1198 iniziò il suo assedio che finì dopo 4 anni. Si impossessò del borgo e ne prese possesso; si dice per colpa di un tradimento di qualcuno che fece la spia. La distruzione fu totale e generale.
I fiorentini non furono certo “carini” anzi, al contrario, obbligarono la popolazione di Semifonte a smontare il castello con tanto di divieto di ricostruirlo sulla collina. Tali pietre, secondo la leggenda, furono usate per fare le mura di Barberino Val d’Elsa.

Ma ci fu anche un’eccezione vale a dire la Cappella di San Michele Arcangelo che era detta Duomo della Val d’Elsa e che risale al 1597 per volere di Giovan Battista di Neri Capponi.

La memoria del piccolo borgo non è andata persa, anzi al contrario, pure oggi è ancora viva nella Comunità Locale e nelle sue tradizioni e “il centro di tutto” è proprio la Cappella.

Cappella di San Michele

Cosa vedere e cosa sapere su Semifonte

La Cappella di San Michele Arcangelo

La Cappella di San Michele Arcangelo è la cupola, in versione mignon, di quella che il Brunelleschi fece a Firenze.
E’ unica nel suo genere e, allo stesso tempo, è un raro esemplare di miniaturizzazione di un importante capolavoro.
La costruzione di questo edificio è stata voluta, come detto, dall’intervento di Giovan Battista Capponi che era canonico del Duomo di Firenze.

Il progetto del 1597 era dell’architetto Santi di Tito e sorgeva sul luogo dove, in passato, c’era il borgo proprio sulla cima della collina ed è facile credere che sia stata edificata sul punto dove c’era il castello.
La particolarità sta nel fatto che, come ordinava Firenze, nei pressi ci sia tutto vuoto.

Cappella di San Michele - Esterno

Ma che cosa vuole rappresentare la Cappella?

La Cappella vuole rappresentare un segno di ribellione alle ingiustizie che costoro subirono.
La forma della Cappella è ottagonale con tanto di cupola ed è una riproduzione, perfetta, di quella progettata dal Brunelleschi per il Duomo di Santa Maria del Fiore a Firenze.
L’ottagono si rifà all’ottavo giorno della creazione che era il Giorno della Resurrezione di Cristo e voleva rifarsi allo spirito di rinascita del popolo di Semifonte privato sia di casa sia delle sue origini.

Semifonte e le sue fonti, ma non solo

La collina di Semifonte è da sempre un luogo misterioso e allo stesso tempo magico che ti incanterà per le tante fonti. Anzi già al tempo della sua caduta c’erano tre fonti che sono rimaste fino ad oggi: la Fonte di Santa Caterina, la Fonte Docciola e la Fonte Alloro a cui si devono poteri medicamentosi come, ad esempio, la cura della tosse.
Queste sono delle credenze che traggono le loro origini fin dall’antichità inteso come simbolo di religiosità che è unito, sovente, a figure di divinità materne.

Come arrivare alla Sacra Fonte di Santa Caterina?

E perché non fare una passeggiata fino alla “Sacra Fonte di Santa Caterina?”

Questa fonte non dista poi molto dalla Cappella di San Michele anzi per arrivarci dovrai imboccare un sentiero che non è segnalato e che si addentra nel bosco, è quello che scende lungo il fianco della collina, e così in men che non si dica sarai alla Fonte che è detta “fonte lattaia” in quanto si racconta che sia in grado di garantire il latte alle neomamme.
La fonte si caratterizza per un’edicola votiva che serve a proteggere le vasche con tanto di iscrizione che ricorda che qui Santa Caterina guarì, per miracolo, delle persone dalla febbre.
E come puoi, facilmente immaginare, la Fonte è totalmente immersa nella natura.

Per maggiori informazioni clicca qui.

Perché visitare Semifonte

Semplice dovresti andarci perché se anche questo piccolo borgo medievale non esista più tuttavia ospita tutt’ora un monumento incredibile, la Cappella di San Michele Arcangelo, ed pure è ricco di storia e leggende che adesso andrò a raccontare e che meritano una visita!

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