Day 15 – Ultimo giro della città di Ulan Ude e partenza per la Mongolia – (Il racconto del Day 14 lo trovate qui > Ulan Ude e la Buriazia: continua il viaggio in Siberia (Day 14))
Ci siamo. Il fatidico ultimo giorno di Russia è arrivato. La nostra vacanza ci sembra agli sgoccioli quando in realtà ci mancano ancora due paesi. Dedichiamo alla mattinata alla visita di Ulan Ude. Un giro per la via principale Arbat, piena di negozi e ristoranti, un saluto all’ennesima statua di Lenin che in questo caso ne rappresenta solo la testa.
Curiosità: La testa di Lenin, che domina la piazza centrale è alta quasi 8 metri e pesa circa 42 tonnellate. È stata installata nel 1970. Un altro luogo degno di nota è sicuramente il teatro principale della città, un edificio maestoso tra le vie trafficate della città.
È giunta l’ora di fare una piccola spesa per il viaggio è affrontare il nostro penultimo treno. Dopo aver comprato i nostri soliti noodle in scatola, che si preparano con l’acqua calda che in treno non manca mai, e qualche patatina dal gusto improbabile (gamberetti o granchio cosa volete assaggiare oggi?!) siamo pronti.
Il viaggio durerà 18 ore e dovremo attraversare la dogana. Non sappiamo quanto ci vorrà ne che tipo di procedura sarà ma vi faró sapere.
Day 16 – Trenotrenotrenotreno
Inutile stare qui a raccontarvi le lentissime ore di treno per arrivare in Mongolia. Già sono abbastanza annoiata io, non credo ci sia bisogno di tediare anche voi. E quindi eccoci finalmente arrivati nel nuovo stato: la Mongolia. Il nostro programma prevede come prima giornata e notte non il soggiorno nella capitale ma in un hotel sperduto nel parco del Gorkhi Terelj. Per gli spostamenti ci siamo affidati all’albergo.
Ci vuole quasi un ora di macchina e guardando fuori dal finestrino è impossibile non rimanere colpiti dal completo cambiamento di scenario: dai palazzi in costruzione di Ulan Bator, che i ricorda un po’ una Gotham City fatiscente, piano piano ci si addentra nel nulla più totale. Distese, immense distese di neve. Mai visto qualcosa di simile in vita mia. Mano mano che ci spingiamo verso il cuore del parco la città ci sembra solo un ricordo.
Intorno solo alberi e gher (le tipiche case mongole). Il tutto accompagnato da una bellissima alba. Uno spettacolo che difficilmente dimenticheremo. È ad un certo punto in mezzo a tutta questa natura sorge lui, il Terenji Hotel. Un imponente struttura che ci accoglie con uno sfarzo un po’ demodè: un Budapest hotel decisamente datato ma di un incredibile fascino.
Ci accorgiamo subito di essere probabilmente gli unici ospiti e questo aumenta l’alone di mistero che questo posto emana. Con nostra rande sorpresa scopriamo che uno dei manager dell’albergo è italiano. Questo ci darà qualche privilegio in più che vi racconteró a breve.
Il tempo stringe e noi vogliamo vedere un sacco di cose. Ci facciamo accompagnare in giro per l’immenso parco in cerca delle attrazioni più interessanti.
La statua equestre di Gengis Khan è un monumento colossale dedicato a Gengis Khan situato a Tsonjin Boldog in Mongolia sulle rive del fiume Tuul Gol, circa 54 km a est della capitale Ulan Bator e ospita al suo interno un museo a riguardo. Prendiamo il te in una tipica gher dove facciamo la conoscenza di una nomade mongola e dei suoi nipotini.
Ci lasciamo inghiottire dalle meraviglie del parco, dal suo fiume innevato, da un imponente roccia a forma di tartaruga e infine una bella camminata per raggiungere il tempio buddista del parco. Una giornata stupenda. Ma purtroppo il sole sta tramontando e dobbiamo rifugiarci in albergo.
Ah non vi ho detto che la temperatura è scesa a -30. E stare all’aperto per tanto tempo è veramente difficile nonostante i diversi strati di vestiario.
La giornata è praticamente giunta al termine ma una sorpresa è li ad aspettarci. Il manager Italiano decide di farci fare un giro completo dell’albergo in particolare della suite presidenziale (riservata solo a grandi nomi politici) e del museo privato del proprietario della struttura. Il museo si trova proprio all’interno dell’hotel, ben chiuso e nascosto alla vista dei turisti.
Al suo interno ci sono fossili, strumenti e vestiti provenienti da antiche dinastie mongole. Un vero gioiello. Stanchi e soddisfatti finalmente ci concediamo una dormita in un vero letto.
Sono Eleonora Costi, giovane fotografa di Milano
Laureata in Psicologia presso l’università Cattolica di Milano
Ho conseguito un master in Photography e Visual Design presso la Nuova Accademia di Belle Arti a Milano e ho iniziato a lavorare con Riverboom, un collettivo di fotografi internazionali, come fotografa di reportage.
Ho già collaborato con alcune importanti testate giornalistiche.