Due facili ricette capaci di teletrasportarci in piccoli borghi di montagna
Finalmente ci siamo. Giugno è dietro l’angolo e mai come quest’estate ci prenderemo la rivincita di una primavera tremendamente sedentaria, sospesa tra smartworking e poche boccate d’aria. Riaprono Hotel e Resort e pur con mille doverose precazioni, che devono dominare le inevitabili paure, torneremo a viaggiare e a respirare a pieni polmoni.
Personalmente non vedo l’ora di mettere piede in montagna, dove scelgo quasi sempre di aprire la stagione estiva; trovo sia la soluzione migliore per rigenerare mente e corpo dopo un anno stressante.
Mentre sogno ad occhi aperti, accompagnata dai tour virtuali messi a disposizione da tanti Resort, inganno l’attesa cucinando prelibatezze locali. Vi unite a me?
In fondo questa quarantena ci ha resi tutti Maserchef, con un pio di kg in più e le rughe meno visibili 😉
Voglio proporvi due ricette, facili da replicare, capaci di trasportarci in piccoli borghi “slow” di montagna: a Seefeld in Tirol e nel Parco Nazionale degli Alti Tauri, ricreando in casa nostra i profumi e i sapori tipici di quei luoghi.
Partiamo dal dolce ideale per una divina colazione, proprio quella che ci meritiamo in vacanza.
Lo strudel di mele di Seefeld in Tirol
Tipica specialità della regione austriaca, lo Strudel di mele (Apfelstrudel) è uno dei dolci immancabili sulle tavole di Seefeld in Tirol. In questa deliziosa cittadina, considerata il vero gioiello del Tirolo, lo strudel è qualcosa di speciale al punto che in suo onore è stata persino ideata La Sagra dello Strudel, durante la quale i ristoratori della località tirolese presentano questa prelibatezza in mille versioni: piccante, dolce, alla frutta, salata. Caratterizzato dall’inconfondibile profumo di mela e cannella, lo Strudel di mele è l’ideale per una golosa colazione ma è perfetto anche come merenda o come dessert, accompagnato da una pallina di gelato alla vaniglia.
Ingredienti per 6 persone
Per l’impasto:
250 g di farina di grano tenero 0
1 uovo
100 ml di acqua
3 cucchiai di olio di semi
30 g di burro
Per il ripieno:
100 g di mollica di pane raffermo grattugiata
50 g di burro
130 g di zucchero
5-8 g di cannella
170 g di uvetta
800 g di mele renette
2 cucchiai di rum
2 cucchiai di succo di limone
Procedimento
Lavorate con le mani farina, uovo, acqua e olio fino a formare un composto liscio, dategli una forma a palla, spennellatelo con olio per evitare che si secchi la superficie e lasciatelo riposare per 30 minuti, coperto con un canovaccio pulito.
Nel frattempo, cominciate a preparare il ripieno dello strudel: sciacquate l’uvetta e scolatela bene. Mettetela quindi in una tazza a bagno con il rum e la sola acqua necessaria a coprirla. Fate sciogliere il burro in una padella e quando è caldo gettatevi la mollica di pane, facendola saltare sulla fiamma finché non prende colore. Lasciatela raffreddare. Mescolate lo zucchero con la cannella e tenete da parte. Sbucciate le mele, eliminando il torsolo, e affettatele a spicchi di circa 3 o 4 millimetri di spessore bagnandoli con qualche goccia di succo di limone. Mescolate quindi tutti gli ingredienti per formare il ripieno: le mele, lo zucchero aromatizzato alla cannella, le uvette e la mollica.
Formate a questo punto lo strudel aiutandovi con un canovaccio rettangolare infarinato su cui stenderete l’impasto con il matterello. La pasta tirata deve risultare sottile: dovrete vedere il canovaccio in trasparenza. Approssimativamente lo spessore deve essere di 1 o 2 millimetri. Spennellate la pasta con il burro fuso. Versate il ripieno nel lato stretto della pasta stesa e aiutandovi con il canovaccio, arrotolate lo strudel partendo dalla parte con il ripieno.
Fate cuocere in forno già caldo a 180°C per circa 40 minuti, finché la superficie del dolce risulterà dorata.
Se, dopo aver provato la ricetta dello strudel, ne siete ancora più innamorati, vi consiglio di provarlo presso l’Hotel Krumers Post **** S – a Seefeld in Tirol. Il resort, dall’incantevole facciata fiorita, si affaccia nella piazza centrale della cittadina, circondata dal verde di una valle ampia e soleggiata, a 20 minuti da Innsbruck e a un’ora e mezza d’auto da Bolzano.
Conquistato il cappello da Chef, per cena potreste sorprendere i familiari con un altro incanto della tavola: i canederli del Parco Nazionale degli Alti Tauri.
I canederli del Parco Nazionale degli Alti Tauri
I Canederli, “gnocchi” (in tedesco Knödel) di pane, rappresentano uno dei piatti austriaci più tipici. Preparati con ingredienti semplici e locali, si trovano nel menu di praticamente tutti i ristoranti e le baite altoatesine.
Il loro ingrediente principale è il pane raffermo, a cui si aggiungono uova, latte, speck, formaggio oppure spinaci, funghi, erbe aromatiche. La spiegazione per le innumerevoli versioni della ricetta dei Canederli è semplice: è un piatto di cucina povera, nato per contrastare gli sprechi. Un tempo, infatti, si preparava con quello che le famiglie avevano a disposizione nelle dispense. O, in altre parole, con tutto quello che poteva dar sapore e sostanza al pane raffermo.
Ogni famiglia, dunque, ha la propria ricetta “del cuore”, tramandata di generazione in generazione. I Canederli, tradizionalmente, vengono serviti in brodo oppure conditi con burro fuso e salvia ma spesso anche affiancati dai crauti o in insalata. In una delle tante baite del Parco Nazionale degli Alti Tauri si possono gustare proprio con burro di malga fuso ed erbe aromatiche, mentre si osservano le marmotte che giocano nei prati.
Canederli del Parco Nazionale degli Alti Tauri.
Ingredienti per 4/6 persone
- 250 g di pane raffermo tagliato a dadini
- 200 g di speck
- 100/120 g di farina
- 3 uova
- 1 l e mezzo di brodo
- 250 ml di latte
- 2 cucchiai di prezzemolo tritato
- 1 cucchiaio di erba cipollina tritata
- mezza cipolla
- noce moscata
- sale e pepe
- pangrattato (facoltativo)
Procedimento
Sbattete le uova con il latte. Unite il pane a dadini e mescolate bene. Nel frattempo, tagliate a dadini anche lo speck e mettetelo in una padella antiaderente senza aggiungere condimenti per farlo diventare trasparente. Aggiungete anche la cipolla e fatela appassire.
Fate raffreddare e aggiungete lo speck al composto di uova e pane insieme al prezzemolo, all’erba cipollina, a una grattata di noce moscata e a un pizzico di sale. Aggiungete al composto, sempre mescolando, la farina necessaria per ottenere un impasto omogeneo e ben compatto: se fosse troppo morbido aggiungete del pangrattato. Prelevate con le mani un po’ di impasto e formate delle “palline” del diametro di 4 o 5 cm.
Cuocetele immergendole nel brodo bollente per 10/15 minuti a fuoco moderato (il bollore non deve essere eccessivo ma dolce). Prelevate i canederli con una schiumarola e serviteli con burro fuso e salvia e, a piacere, con una spolverata di grana grattugiato.
Se volete provare in loco dei canederli eccezionali, fate tappa a Gradonna ****S Mountain Resort Châlets & Hotel, a Kals, nel Tirolo orientale, a poco più di un’ora d’auto da San Candido, in Val Pusteria. Parte di un paesaggio maestoso, ai piedi del Parco Nazionale degli Alti Tauri, è la scelta perfetta per una vacanza attiva e di benessere: il resort è infatti punto di partenza ideale per magnifiche esperienze in montagna.
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Digital PR e Web Editor con una smodata passione per i viaggi (e per la pizza). Dopo una decina di diari segreti si è aperta al web e oggi condivide in rete esperienze e pensieri. Esperta di moda, ha un lifestyle blog, piuma.me