Il caffè, bevanda amata e apprezzata in tutto il mondo, assume una dimensione particolarmente speciale, quando si ha l’occasione di esplorare la sua storia e la sua preparazione nelle diverse regioni del mondo.
Dal Vietnam, alla Turchia, fino a raggiungere il Brasile e l’Etiopia, dove quest’ultima terra viene definita la culla del caffè. E non solo offre una delle qualità più eccezionali di caffe arabica al mondo. Ma dona anche una ricca tradizione che risale a migliaia di anni.
Qui infatti su questa terra, il caffè viene preparato con l’uso della “Jebena”, una preziosa pentola in terracotta che rappresenta il simbolo tangibile di un rito millenario. Custodito gelosamente dalle donne anziane di questa terra.
La qualità del Caffè Etiope
Il caffe etiope, è ampiamente considerato uno dei migliori caffè al mondo, grazie alla sua eccellente qualità arabica. L’Etiopia, è la terra di origine di diverse varietà uniche e aromatiche, ciascuna proveniente da diverse regioni del paese. Alcune tra le più rinomate sono: il Sidamo, il Yirgacheffe, il Limu, il Harrar e il Gedeo.
Ogni regione, offre un gusto e un sapore distinto, con aromi che spaziano dal fruttato, al floreale. Fino a raggiungere note di gelsomino e cioccolato.
Il clima e l’altitudine delle regioni di coltivazione in Etiopia, unite alle condizioni di crescita ottimali, alla tradizionale cura nella raccolta e nella lavorazione delle bacche, contribuiscono a creare un caffè davvero eccezionale.
La leggenda del Pastore Kaldi
L’Etiopia, viene considerato il luogo primordiale del caffè. E la sua storia, si racconta da ormai migliaia di anni.
Secondo questa antica tradizione infatti, nella regione di Kaffa, un giovane pastore di nome Kaldi stava pascolando con le sue capre. Quando improvvisamente notò, che dopo aver masticato alcune bacche di una pianta sconosciuta, le sue capre diventavano improvvisamente più vigorose e agili. Incuriosito da questo misterioso effetto, anche il giovane pastore decise di assaggiare le misteriose bacche, trovandosi in poco tempo pieno di energie.
La storia, prosegue con l’arrivo di un monaco, che notando Kaldi così pieno di vitalità, decise anch’esso, di assaggiare le bacche della misteriosa pianta. Quella stessa notte, mentre pregava, il monaco notò che la sua mente diventava incredibilmente più attenta e acuta, rispetto alle notti precedenti. Così, decise di condividere il segreto di queste bacche con i suoi confratelli e ben presto, l’usanza si diffuse tra tutti i monaci dell’intera nazione.
Per diversi secoli, le bacche di caffè vennero semplicemente mangiate. Ma fu nel 13esimo secolo che venne attuata la pratica di ricavarne un infuso dai chicchi tostasti. E da allora, a poco a poco la bevanda si diffuse in tutto il mondo.
La cerimonia del caffè, nella Jebena
La cultura millenaria dell’Etiopia, è profondamente legata al rito del caffè. E rappresenta un legame di amicizia e ospitalità, simboleggiando nel mentre, anche un profondo stato di connessione tra le persone.
Il caffè etiope, viene preparato utilizzando un tradizionale metodo noto come “Jebena”, che è una tipica pentola di terracotta utilizzata unicamente per la realizzazione del caffè. Questa cerimonia, non rappresenta solo una preparazione, ma è un significativo e profondo momento spirituale, dedicato ai doni della vita. E di rispetto, verso gli anziani.
Ogni passaggio, dalla tostatura alla macinatura, contribuisce alla creazione di un caffè unico in aroma e in sapore, mantenendo viva una tradizione che è patrimonio culturale etiope. Solo le donne anziane, solo le vere custodi di questa lunga tradizione millenaria. E solo a loro, è concesso il controllo della cerimonia del caffe chiamata “Habeska”.
La Jebena, la pentola in terracotta utilizzata per la preparazione del caffè, è il simbolo tangibile di questa antica cerimonia. La sua forma sferica, la rende adatta a trasmettere e a trattenere il calore. E la sua forma panciuta, aiuta ad evitare che i fondi si mescolino durante il versamento della bevanda.
La preparazione del caffè
Per accogliere gli ospiti e creare un’atmosfera rilassante e piacevole, le donne spargono sul pavimento erba fresca e fiori profumati. Accendendo nel mentre dell’incenso, per purificare l’ambiente dagli spiriti maligni.
Successivamente, viene accesso un piccolo fornetto a carbone, dove vengono tostati i chicchi del caffè precedentemente lavati, in una padella dal manico lungo chiamato “menkeskeska“. Il processo della tostatura è fondamentale, poiché questo passaggio dona ai chicchi il loro unico aroma. E questo processo, unito a quello della macinatura, viene chiamato “bunna“.
Nell’aria, si diffonde presto un intenso aroma di caffè, grazie ai chicchi anneriti che con il calore rilasciano gli oli essenziali, creando un profumo intenso e avvolgente. I chicchi, vengono poi lasciati leggermente raffreddare e per poi essere pestati attraverso l’uso di un mortaio, in modo da ottenere una polvere di caffè grossolana.
La Jebena è riempita con acqua e portata a ebollizione su un braciere o un fornello e non appena l’acqua è pronta, viene aggiunto il caffe macinato, attendendo nuovamente una seconda bollizione.
Il caffè viene lasciato bollire lentamente sulla Jebena per alcuni minuti, per poi rimuoverla dal calore e porla da parte per consentire al caffè di sedimentare. Dopo aver aggiunto lo zenzero macinato e altri aromi, come cannella, chiodi di garofano, zucchero o spezie come il cardamomo, viene posto sul beccuccio una piccola stoffa che permette di filtrare il caffè mentre lo si versa nelle tazze senza manico, chiamate “fangiàn“. Avendo ben cura di riempirle fino all’orlo.
Awel, Kole’I e Bereke
Nella tradizione etiope, una volta terminato il caffè, è consuetudine che l’anziana donna raccolga tutte le tazze. Per poi successivamente, aggiungere ulteriore acqua alla Jebena per poter condividere un secondo e persino un terzo giro di caffè.
Questa usanza, ha un profondo significato poiché il primo giro, noto come “Awel,” è considerato il più forte e viene dedicato ai padri. Il secondo giro, chiamato “Kole’i“, viene offerto alle madri, mentre il terzo, “Bereke,” rappresenta una benedizione ed è il più leggero dei tre, riservato ai bambini.
La cerimonia del caffè in Etiopia rappresenta molto più di una semplice preparazione, in quanto è un’esperienza che riflette la ricca cultura e l’ospitalità di questo paese. Ogni passo, dalla selezione dei chicchi, alla tostatura, dalla macinatura al servizio, è intriso di significato e rappresenta un’antica tradizione che continua a unire le persone, attraverso il profumo e il gusto di una delle bevande più amate al mondo.