Le Cinque Terre, una tavolozza di colori, il blu del mare, l’azzurro del cielo, il verde della natura circostante, le case variopinte… visitare questi territori è un’esperienza indimenticabile, che può diventare unica e straordinaria se per raggiungere i cinque borghi, al solito classico sentiero, preferiamo invece, sentieri alternativi, meno affollati e più vari, che permettono di guardare tutto da un’angolazione inusuale e danno la possibilità di alternare il paesaggio marino a quello montano, il mare ai boschi lussureggianti.
Sentieri più lunghi, sì, più faticosi, ma che fanno scoprire luoghi e paesaggi che altrimenti verrebbero oltrepassati, senza sospettarne neanche l’esistenza; sentieri che alla fine ci fanno sentire fieri di noi stessi e ci regalano una soddisfazione smisurata. E poi si sa, la meta è importante ma ancor di più lo è il viaggio.
Da Riomaggiore a Manarola
E allora, partenza da Riomaggiore, bellissima e coloratissima, con le sue vivaci case a picco sul mare, dalla meravigliosa marina fino alla sommità, fino a raggiungere la chiesa di S. Giovanni Battista e il castello, ovunque si respira un’atmosfera particolare e, già alle prime luci del mattino è un via vai di zaini e scarponi, qui ognuno è alla ricerca di qualcosa.
Da Riomaggiore, inizia l’itinerario dei vigneti terrazzati che attraversa Manarola e termina poi a Corniglia; pieni di curiosità si imbocca, quindi, il sentiero CAI 531, Riomaggiore via via si allontana tra uliveti e vigneti, l’azzurro del mare a sinistra e il verde della campagna a destra, la costa ligure scorre all’infinito, ripide salite fino al crinale della Costa Corniolo e poi ripide discese, giù, fino a Manarola.

Da Manarola a Corniglia
E’ strano arrivare in un paese a piedi, sbucando da un sentiero immerso nella natura, anziché all’interno di un’auto su una lingua d’asfalto, e a Manarola si sbuca proprio nella piazza in cui si trovano la chiesa di S. Lorenzo e l’Oratorio degli Azzurri, da lì, il carruggio di via Discovolo ci guida fino alla marina a godere di panorami mozzafiato.
E così, dopo aver fatto il pieno di energia e di bellezza, sempre nei pressi della chiesa, si prende il sentiero 502C, che intersecandosi prima con il 502 e poi con il 506, ancora tra vigneti e uliveti conduce nel piccolo centro di Volastra, un’oasi di pace: poche case avvolte nella quiete e la chiesa della Madonna della Salute.
Qui, ammaliati dalla calma, dal sole e dalla natura, viene naturale abbandonarsi su una panchina, leggeri, liberi… ma poi arriva il momento di riprendere il cammino, e si percorre tutto il sentiero 586 e poi il 587.
Corniglia dapprima lontana si avvicina sempre di più, finché, una erta scalinata ci accompagna, in discesa, sul retro della chiesa di S. Pietro, una chiesa meravigliosa; e da lì il carruggio di via Fieschi ci fa attraversare il borgo fino alla marina, passando per l’oratorio di S. Caterina, affacciato sul caratteristico largo Taragio, e per la terrazza panoramica che ci regala un tramonto che sfoggia tutte le sfumature del rosso. Così, si conclude la nostra prima tappa, con questo spettacolo suggestivo davanti agli occhi.

Da Corniglia a Vernazza
E dopo una notte di meritato riposo, da Corniglia inizia la seconda tappa che ci fa ripercorrere il sentiero 587, questa volta in salita, fino ad arrivare al Prato di Corniglia e da qui, attraverso una piacevole passeggiata nel bosco, alla Cigoletta, con i suoi 627 metri slm il punto più alto delle Cinque Terre.
Procedendo sul sentiero 507 inizia la discesa che passa per lo splendido borgo di S. Bernardino, una stupenda terrazza sul mare immersa nella pace, dove si trova anche la chiesa di S. Maria delle Grazie; un posto fantastico che riempie il cuore di gioia e bellezza. Ripreso il cammino, ritroviamo la ripida discesa che, con vista mare, ci porta nel centro di Vernazza.


Da Vernazza a Monterosso
Dopo essere stati accolti da un’antica torre di guardia proprio alla fine del sentiero, il nostro percorso termina in via Roma, il carruggio principale di Vernazza, che ci accompagna in discesa alla marina: alla nostre spalle la chiesa di S. Margherita d’Antiochia, con il suo caratteristico campanile, a sinistra l’imponente bastione Belforte e davanti a noi un mare incantevole su cui cala il sipario della nostra seconda tappa. Una tappa ricca di emozioni che dal mare ci ha portati in montagna per poi tornare di nuovo giù, al mare.
Nel silenzio mattutino che avvolge le vie di Vernazza, mentre altri escursionisti si preparano ad affrontare una nuova giornata di cammino, partiamo alla volta di Monterosso attraverso il cosiddetto itinerario dei due santuari.
Prendiamo il sentiero 508 da Vernazza, e dopo l’ormai consueta erta salita, si arriva, infatti, al primo santuario, il Santuario di Nostra Signora di Reggio, circondato dal verde e avvolto dalla spiritualità, una sosta che rigenera il fisico ma soprattutto lo spirito. Da qui, il sentiero 582, dopo un tuffo in una fitta vegetazione, quando meno ce lo aspettiamo, ci fa riemergere in località “Il Termine”, ormai il più è fatto; il sentiero 591 ci porta poi, con un’agevole passeggiata, al secondo santuario, quello della Madonna di Soviore, la chiesa è stupenda, la natura che la circonda e la tranquillità che si respira le fanno da cornice.
Infine, un’antica scalinata, il sentiero 509, conduce, all’ombra di castagni e corbezzoli, nel cuore di Monterosso, in via Roma. Subito possiamo ammirare l’Oratorio di S. Croce e poco più avanti, l’Oratorio Mortis et Orationis che di certo non sfigura di fianco all’elegante chiesa di S. Giovanni Battista. E dopo tanta fatica, una rilassante passeggiata sul lungomare, fino all’imponente statua di Nettuno, suggella la conclusione di un viaggio stupefacente; il nostro zaino è ormai zeppo di bellezza ed emozioni.

Conclusione Trekking alle Cinque Terre
Ogni volta che si è lasciato un borgo, lo si è fatto a malincuore, ma sempre con una grande curiosità per quello successivo che ci attendeva alla fine del sentiero, finché non si è arrivati all’ultimo paese, un po’ tristi ma con la consapevolezza di aver percorso sentieri unici dove ogni cosa ha un sapore diverso, ogni passo, ogni raggio di sole, ogni nuvola. Il tempo ha un valore diverso. Sentieri alternativi, scelte alternative, meno in voga, ma che alla fine ci danno qualcosa di speciale, qualcosa di diverso. Una delle frasi più significative del celebre film “L’attimo fuggente”, recita: “Due strade trovai nel bosco, e io scelsi quella meno battuta, ed è per questo che sono diverso”.

Sognatrice, curiosa della vita, amante e ricercatrice della bellezza; adoro disegnare, leggere e immortalare le emozioni che il bello suscita in me nei miei disegni, foto e scritti. Non ho una formazione letteraria e scrivo solo quando non ho altro strumento per bloccare le sensazioni prima che fuggano via, e…magari per trasmetterle agli altri.