Viaggio a nord del Vietnam, fra mercati e risaie a terrazza, incontro con le popolazioni Hmong. L’impatto di un viaggio in Vietnam è profondo. Un paese che coinvolge totalmente, con i suoi contrasti e le sue contraddizioni.
Il Vietnam si divide fra metropoli orientate verso il progresso e aree rurali che sembrano vivere ancora nel passato. Nella provincia di Lao Cai, a nord-ovest di Hanoi, è una zona in bilico fra passato e futuro, in cui le tradizioni delle minoranze etniche si confrontano con il turismo in crescita.
Treno notturno da Hanoi a Lao Cai
Il treno verso nord parte dalla stazione Tran Quy Cap di Hanoi verso le 22.00, un viaggio comodo e oscillante di circa trecento chilometri, avvolti nella notte più profonda.
Al risveglio, fuori dal finestrino, lungo il Fiume Rosso scorrono scenari rurali avvolti nella nebbia mattutina. Nuvole basse smorzano il verde delle colline.
Un odore di caffè inonda il vagone. Arriva in bicchieri in plastica trasparente, denso, aromatico, provvidenziale.
Scesi alla stazione ferroviaria di Lao Cai, i viaggiatori si disperdono tra caffetterie e auto in partenza. Il nostro viaggio prosegue ancora un po’ verso nord, fino al confine con la Cina.
Luoghi di frontiera, fra il Vietnam e la Cina
Cumuli di merci viaggiano lentamente sopra il Fiume Rosso, accatastati in modo inspiegabile su carretti e motorini affaticati. Sembra che il commercio all’ingrosso passi tutto di qua, in questo sperduto luogo fra le montagne. Al limitare della frontiera, una sensazione netta e violenta fa sentire molto lontani da casa.
Il mercato di Bac Ha
Una strada tortuosa conduce verso est al mercato domenicale di Bac Ha, noto per essere uno dei più interessanti del nord del Vietnam. Frequentato da pittoresche minoranze etniche, fortunatamente questo mercato è ancora ai margini dal turismo di massa, luogo privilegiato per incontrare gli Hmong “fioriti” e dei Dao rossi.
Le donne si aggirano fra spezie, tessuti, frutta e verdura. Hanno lobi lunghi con pesanti orecchini, visi arati dalla fatica e dal sole, occhi neri, lucidi e dolci.
Vestiti tradizionali sgargianti, diversi per ognuna delle tribù di montagna, si mischiano fra i banchetti dei venditori.
Oltrepassato il muro bancarelle, ci si dirige all’esterno. Gli uomini sono tutti al di là del ponte, al mercato degli animali. Qui si contratta il bene più prezioso per le famiglie del nord: il bufalo d’acqua, aiuto e investimento importante in queste zone agricole.
Sa Pa, turismo di montagna
Tappa imprescindibile di un viaggio nel nord del Vietnam, Sa Pa è elegante e turistica.
Punto di snodo per i percorsi che portano verso le risaie a terrazza, Sa Pa appare già troppo contaminata dal turismo di massa, con la sua offerta di strutture ricettive per tutte le tasche, dallo spartano al lussuoso.
Nella piazza principale e lungo le vie del centro si incontrano facilmente gruppi di Hmong neri che fermano i turisti a passeggio, offrendo alloggi in homestay, borsette in stile tradizionale o braccialetti.
Rientrati da un trekking in montagna, i viaggiatori si riversano nei locali della via principale, che offre un’ampia scelta di ristoranti e bistrot. Per i più curiosi, invece, nelle vie secondarie si trovano piccoli ristoranti di strada in cui divorare spiedini succulenti, specialità della zona.
Le risaie a terrazza, dove il verde è totalizzante
Il viaggio prosegue in direzione di Ta Van, una decina di chilometri più a sud di Sa Pa.
Circondato dalle risaie a terrazza, il villaggio di Ta Van è un luogo in cui la vita procede al ritmo del raccolto. Le risaie, verdissime in agosto, oscillano placidamente sotto un cielo puro. Le terrazze creano onde regolari sulle colline; qua e là un cappello a cono punteggia le coltivazioni. Il riso sarà presto maturo.
Passeggiando fra le vie del villaggio, gruppi di bambini ridono al nostro passaggio, arrampicati fra i rami degli alberi. Qualcuno ci corre incontro e si ferma per un saluto.
Pernottare in homestay insieme a una delle tante famiglie Hmong della zona è una delle esperienze più belle di questo viaggio. Mentre il sole calando esalta le ombre sulle risaie tutt’intorno, ci si prepara per la cena. Una lunga tavolata riunisce ospiti, guide e viaggiatori da diverse parti del mondo. Mentre le storie di viaggio scorrono allegre, si cena e si brinda fino a tarda notte, prima di abbandonarsi dal canto dei grilli.
Sono curiosa, schietta, introversa, lettrice affamata e pretenziosa. Amo gli aggettivi insoliti, i decolli e gli atterraggi, i sapori decisi e le parole gentili.
Nel tempo libero sogno, scrivo sul mio blog di viaggi e mi do arie da runner della domenica.