Palazzo Altemps a Roma: dove l’arte antica incontra il Rinascimento

Proprio alle spalle di piazza Navona, nel cuore di Roma, vi è uno dei musei più suggestivi della città, Palazzo Altemps, divenuto oggi una delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano. La sua storia è antichissima: fu infatti nella seconda metà del 1400 che Girolamo Riario, signore di Imola e nipote di papa Sisto IV della Rovere (colui che iniziò la decorazione della Cappella Sistina) iniziò la sua costruzione per festeggiare il matrimonio con la bella e potente Caterina Sforza.

Il palazzo poi nel 1568 passò al cardinale Marco Sittico Altemps, nipote di papa Pio IV, il quale ordinò al suo interno importanti lavori di ampliamento e decorazione interna. E’ a questa fase, per esempio, che risale la sistemazione del cortile centrale d’ingresso in cui fu posta una splendida fontana decorata con pietre pomici, tesserine di pasta vitrea e ghiaia, come nei grandi ninfei di epoca romana, o ancora l’apertura della loggia interna al piano nobile che venne completamente affrescata da Antonio Viviani, simulando uno spazio aperto, dipinto come fosse un giardino delle delizie, con varie specie di piante e uccelli, fiori e viti che crescono sui tralicci e puttini che giocano con animali esotici!

Il palazzo restò possedimento della famiglia Altemps anche nei secoli successivi e quindi nuovi lavori furono intrapresi, come per esempio l’abbellimento della cappella di famiglia dedicata a Sant’Aniceto.

In epoca recente infine il palazzo passò in uso al Pontificio Collegio Spagnolo per poi essere acquistato dallo Stato Italiano, per divenire una delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano. E fu in questo momento che il palazzo divenne contenitore ideale in cui esporre le opere delle collezioni d’arte antica appartenute a quattro potenti famiglie: gli Altemps, i del Drago, i Mattei e soprattutto i Boncompagni Ludovisi.

Le meraviglie del museo

Tra le meraviglie esposte nel museo, vi sono alcuni veri e propri capolavori d’arte classica tra cui per esempio il Trono Ludovisi, il Galata Suicida, l’imponente Iuno, il Grande Sarcofago Ludovisi e le due colossali statue di Athena!

Impressionante sarà trovarsi dinnanzi al celebre Trono Ludovisi. Sulla facciata principale, a rilievo, è rappresentata la dea Venere mentre sorge dalla spuma del mare, aiutata da due giovani ancelle che cercano di coprire con un morbido panno il suo corpo nudo. La delicatezza della scena, l’eleganza sobria delle figure e l’attenzione per il particolare ci rivelano l’alta fattura dell’opera, che riproduce il momento in cui la dea della bellezza nasce dal mare e giunge sulle sponde dell’Isola di Cipro.

 

Di uguale spessore artistico, è il gruppo scultoreo del Galata Suicida, rinvenuto nell’area dove in passato sorgevano gli Horti di Sallustio, già possedimento di Giulio Cesare. L’opera rappresenta un guerriero barbaro, nudo, colto nell’attimo precedente la sua stessa morte: pur di non cadere in mano nemica, il galata uccide la propria moglie che sta ancora sorreggendo con il braccio, mentre cade a terra esalando l’ultimo respiro e, piantandosi una spada nel petto, si suicida.

Un istante drammatico modellato con sapiente grazia nel bianco marmo. Proprio accanto a questa opera, vi è poi il Grande Sarcofago Ludovisi, uno dei più colossali sarcofagi romani. Ricavato da un unico blocco di marmo, in origine policromo, presenta sui quattro lati una serie di rilievi che presentano una scena di battaglia, piena di personaggi, in cui si riconosce l’esercito romano fronteggiare quello dei barbari. Osservando attentamente, il caos iniziale della raffigurazione, con l’insieme vorticoso delle numerose figure, si rivela essere in realtà un gioco di sapiente equilibrio compositivo: i romani dominano dall’alto i barbari che sono come schiacciati dalla potenza dell’esercito nemico. Il defunto, un generale romano, è raffigurato al centro della scena in alto, sul suo cavallo mentre impartisce un comando. Raffinatezza e perfezione stilistica rendono questo sarcofago un pezzo unico!

Palazzo Altemps è dunque un luogo magico, un museo silenzioso nel caos del centro di Roma, dove le uniche “voci” che vale la pena ascoltare sono quelle millenarie dei suoi immortali abitanti: potenti sculture del mondo antico, raffinate decorazioni ad affresco che colorano e animano le pareti dei saloni creando un insieme di raffinatezza ed eleganza senza eguali.

1 commento su “Palazzo Altemps a Roma: dove l’arte antica incontra il Rinascimento”

  1. Ogni volta che vado a Roma scopro sempre qualcosa di bello da vedere. La volta scorsa ho visitato Palazzo Valentini, stupendo! Ora mi appunto questo palazzo, complimenti per le foto hanno una luce bellissima.

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