Jordan Trail, trekking attraverso il deserto della Giordania

La Giordania è senz’altro famosa per ospitare una delle sette meraviglie del mondo ovvero la città di Petra. Ma oltre a questo, nascoste tre le sue antiche vie, esiste un trekking che permette di attraversare tutta la Giordania da nord a sud passando attraverso deserti, canyon, valli, antichi siti archeologici e villaggi beduini. Qui, dove da sempre il vento disegna le dune nel deserto e ne modella le rocce, il percorso del Jordan Trail offre a chi lo attraversa, l’opportunità di scoprire nel profondo, la cultura e la storia della Giordania. 

Il Jordan Trail, partenza da Nord o da Sud?

Il Jordan Trail è un trekking di oltre 650 chilometri attraverso i villaggi e i deserti della Giordania e può raggiungere la durata massima di 45 giorni. Il percorso può essere intrapreso da nord verso sud e viceversa. Ma in questo caso, viene consigliato di iniziare direttamente da nord nella città di Um Qais, vicino al confine con la Siria, e terminando poi a Aqaba, sul Mar Rosso. 

Le prime tratte del percorso nella parte settentrionale sono maggiormente segnalate e ben fornite da mercati e altro. Ma nel tratto meridionale ci sono molti meno negozi e sono per lo più situati presso “Dana, Petra, Wadi Rum e Aqaba”. E sempre nella parte meridionale il sentiero non è più segnalato con cura.

Il periodo migliore per compiere questo complesso viaggio lento in Giordania, è nei mesi primaverili e nei mesi autunnali, evitando così le alte temperature estive e le pericolose inondazioni che possono maggiormente avvenire nei mesi di gennaio e febbraio. E a volte queste, sono tanto violente e improvvise, da poter trascinare le auto o addirittura distruggere le case.

Il trekking in Giordania richiede una buona preparazione fisica e mentale e una corretta attrezzatura, poiché il percorso è particolarmente impegnativo. Compiere l’escursione da soli, anziché con un tour, è certamente più difficile, soprattutto perché il trekking attraversa molti punti dove è davvero facile perdersi e il caldo può essere un problema per chi non è adeguatamente allenato. Tuttavia sono diverse le persone che lo intraprendono ogni anno in un viaggio in solitaria, perciò dipende da quanto siete allenati per intraprendere un simile percorso.

Mappe e Gps da portare con sé

Il Jordan Trail è poco vissuto a livello turistico anche dovuta alla sua grande difficoltà nel doverlo intraprendere. Può di certo capitare di poter incontrare dei gruppi affiancati a dei tour organizzati, ma questi sono sempre molto pochi. E la maggior parte delle volte si incontreranno solo beduini accompagnati dalle capre o in sella ai propri cammelli.

Data la sua scarsa segnalazione in tutta la parte meridionale, è necessario portare con sé un GPS nella quale poter inserire le mappe scaricabili direttamente dal sito ufficiale. E in più per sicurezza è meglio portare con sé le stesse mappe a livello cartaceo più una bussola.

Internet in molte zone sul Jordan Trail, non sarà presente, perciò cercate di organizzare il percorso nei minimi dettagli perché come già detto in precedenza è un trekking di notevole difficoltà. Inoltre è importante ricordare di portare con sé sempre una scorta di cibo e soprattutto di acqua in quanto questa sarà una fonte non poco rara da incontrare sulla via.

sezione del jordan trail

Come trovare e organizzarsi con l’acqua

Sulle mappe fornite, sono già segnalati tutti i punti di maggior interesse dove in alcune sono anche indicati le fonti dove potersi abbeverare. Tuttavia c’è però da considerare che alcune di queste fonti potrebbero anche essere state contaminate da fattori esterni. In questo caso l’ideale sarebbe portare con sé un filtro che si adatti a questo tipo di necessità.

Oltre a questo è anche possibile attraverso il sito ufficiale (sempre nella sezione dedicata alle indicazioni), contattare delle guide turistiche sul percorso con la quale è possibile coordinarsi per far recapitare l’acqua in determinati punti del Jordan Trail. Ovviamente questo servizio ha un costo a volte non indifferente e fate bene attenzione perché dovrete dirgli la quantità esatta di acqua che vorrete che vi sia recapitata.

Dove dormire o accamparsi in tenda

Sulle mappe offerte dal sito come detto in precedenza sono segnalati tutti i punti di interesse per il tragitto, in questi sono segnalati anche gli alloggi tra vari hotel e ostelli. E c’è inoltre la possibilità anche di incontrare sul percorso delle famiglie, che vi possono ospitare chiedendo in cambio una piccola offerta.

Su quasi tutto il tragitto è consentito dormire in tenda tranne nella riserva di Dana e nel deserto del Wadi rum.

Nel caso vogliate vivere questa esperienza completamente liberi e a contatto con la natura, cercate allora di equipaggiarvi delle giuste attrezzature per dormire all’aperto, dato che le temperature di notte possono scendere sotto i 5 gradi. E sia per cucinare nel caso vi troviate lontano dalle zone popolate.

Sulle stesse mappe vengono segnalati anche i punti dove è possibile accamparsi per la notte. E sono considerate le zone migliori nel caso possa avvenire un’inondazione. Queste avvengono all’improvviso e nel caso vi troviate di fronte ad uno di questi eventi, dovete immediatamente correre nei punti più alti per evitare che vi trascinino via.

Non sarebbe difatti la prima volta che si perde la vita su queste vie a cause delle forti correnti che si creano.

I pericoli maggiori che si possono incontrare.

Queste zone nascondono una buona varietà di pericoli, è perciò necessario prendere le dovute precauzioni per affrontare il trekking in armonia senza incombere magari anche in qualche piccolo animale situato nel deserto della Giordania.

Tra questi pericoli e difficoltà, si possono maggiormente incontrare:

Serpenti e scorpioni – Non se ne incontrano molte di queste creature durante il percorso, ma tuttavia non è escluso la possibilità di trovarle. Bisogna perciò stare molto attenti soprattutto a controllare i propri indumenti e scarpe prima di indossarli e anche prima di posizionare la tenda.

Cani – Ai beduini piace avere cani da guardia e questi a volte possono essere piuttosto aggressivi. Il consiglio è quello di stargli lontano ma in casi estremi è sufficiente raccogliere (o fingere di farlo) una roccia e intimare il gesto di lanciarla contro.

Disidratazione/ Colpo di calore – In questo caso bisogna essere molto consapevole del proprio approvvigionamento idrico e del proprio corpo. Bisogna essere organizzati con la propria acqua creando anche un piano alternativo in caso di problemi. Addentratevi nel trekking poco alla volta permettendo anche al vostro corpo la giusta acclimatazione.

Inondazioni improvvise – Consiglio di controllare regolarmente le previsioni del tempo per gli avvisi di inondazioni improvvise. Succede velocemente, quindi se dovesse capitare arriva il più velocemente possibile nei punti più alti. Non sottovalutare questi momenti anche se inizialmente potrebbe essere un piccolo corso d’acqua, perché questo potrebbe essere seguito molto presto da uno più forte.

Settori della quale è composto il Jordan Trail

Il Jordan Trail è suddiviso in otto sezioni, ciascuna con la propria bellezza e caratteristiche uniche. La sezione nord, ad esempio, attraversa la Valle del Fiume Yarmouk e la Riserva Naturale di Ajloun. La sezione centrale passa per la città antica di Petra e le spettacolari gole di Wadi Mujib, mentre la sezione meridionale attraversa invece il deserto del Wadi Rum.

Ogni settore ha una durata media di circa quattro giorni, tranne per gli ultimi due settori che contano cinque e sei giorni per l’ultimo. Ognuno di questi tratti ha un rispettivo livello di difficoltà. Il percorso tuttavia può essere intrapreso come più si preferisce. Ma in questo caso l’itinerario è stato formato per agevolarne il trekking.

Petra Giordania

Le otto sezioni sono divise in:

Prima sezione

Da “Um Qais” fino a “Ajloun” (80 chilometri).

Il trekking partendo da nord inizia nella città di Um Qais in Giordania, situato al confine con Israele e Siria. E sorprendentemente non inizia nelle aride terre del deserto ma si immerge in paesaggi verdi con foreste di querce e terreni agricoli.

Il sentiero è prevalentemente condiviso con le capre, come del resto in tutto il trekking. I punti più importanti su questa tratta sono i resti storici della città Romana di Pella, il monastero bizantino di Tel Mar Elias e la vista mozzafiato dal castello medioevale di Ajloun, costruito dal nipote del famoso Sultan Saladino.

Seconda sezione

Da “Ajloun” fino a “As-Salt” (63 chilometri).

La città di As-Salt è il sesto sito dichiarato patrimonio dell’UNESCO nel 2021, come città della tolleranza e dell’ospitalità civile. Su questo lungo tratto si incontra la famosa cascata di Rmemeen, seguita poi dai grandi campi di papavero dove si incontrano spesso uomini con indosso il ghutra, ovvero il tradizionale copricapo arabo.

Terza sezione

Da “As-Salt” fino a “Wadi Zarqa Ma’in” (84 chilometri).

Qui in questa sezione ci si avvicina notevolmente al mar morto, le cui acque bagnano anche Israele e la Cisgiordania.

Questo è un lago altamente salato che si trova a 400 metri sotto il livello del mare, definendolo cosi il punto più basso al mondo sulla terraferma. Successivamente il percorso passa attraverso i campi beduini e per lo splendente palazzo Qasr Al-Abd, che è antico più di 2300 anni.

Quarta sezione

Dai “Tre Wadis” fino a “Al-Karak” (75 chilometri).

La sezione forse più impegnativa di tutto il trekking è in questo tratto.

Qui si attraversano i Tre Wadis che sono “Hidan, Mujib, e Tawahin”. Oltretutto si attraversano anche diversi punti archeologici, come gli eleganti archi in pietra delle rovine di Majdaline e il castello di Al-Karak costruito dai crociati. Il Wadi Mujib è inoltre considerato come il gran canyon della Giordania.

Quinta sezione

Da “Al-Karak” fino a “Dana” (84 chilometri).

In questa tratta del Jordan Trail si passa per il villaggio abbandonato di Khirbet Ainun attraversando poi gli uliveti e frutteti a Wadi Numeira. E giungendo successivamente al punto panoramico di Tor Al-Taboun.

L’ultima tappa della tratta fino a raggiungere Dana si trova nella più grande riserva naturale della Giordania, che ospita animali in via di estinzione come il lupo siriano e il gatto delle sabbie.

Gatto delle Sabbie Giordania Jordan Trail

Sesta sezione

Da “Dana” a “Petra” (84 chilometri).

Questa parte del trekking è stata considerata dal National Geographic, come una delle 15 sezioni migliori al mondo.

Da Dana difatti, il paesaggio cambia totalmente passando per Wadi Feynan e Araba culminando successivamente nella città Rosa di Petra, quotata patrimonio dell’UNESCO ed eletta come una delle 7 meraviglie del mondo.

Settima sezione

Da “Petra” fino al “Wadi Rum” (90 chilometri).

In questa incredibile tratta il trekking attraversa il più grande tratto di natura selvaggia della Giordania, attraversando il Wadi Sabra e il canyon colorato che è prevalentemente composto da rocce ricche di depositi che creano un color arcobaleno fino poi ad attraversare il la grande area protetta del Wadi Rum.

Ottava sezione

Dal “Wadi Rum” fino ad “Aqaba” (108 chilometri).

Questa è la tratta più lunga del Jordan Trail, e dura infatti sei giorni. Qui si raggiunge cosi l’ultima tappa situata ad Aqaba in prossimità del mar rosso, lo stesso che divide l’Asia dall’Africa.

L’ultima tappa è purtroppo definita meno attraente rispetto alle precedenti, ma se non altro anche qui si passa attraverso diversi siti archeologici, tra cui il sito di Kharazah e lo stretto canyon situato nella zona di Jebel Khazali, che è considerato il sito più ricco di incisioni antiche.

Successivamente qui si attraversano anche i borghi beduini di Shakriya Tiden e Rum, terminando poi il trekking in Giordania giungendo infine al mar rosso.

Deserto Wadi Rum Giordania

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