Perché Scegliere Koh Lanta per il Mare in Thailandia

Approfittando del fatto che ITA Airways ha messo il volo diretto per Bangkok, mi è venuta voglia di vedere la Thailandia, dove non era mai andato.  Facendo scalo a Bangkok, ovviamente avrei dedicato qualche giorno alla visita della città (e di questo parlerò in un altro post), ma lo scopo principale del viaggio è il mare. Già, ma quale mare, fra i tanti bellissimi posti che la Thailandia offre? Non Koh Samui, perché non è la stagione giusta. Allora Phuket? Troppo affollata per i miei gusti e poi ci sono voli charter diretti per andarci e quindi è inutile fare lo scalo a Bangkok.

Mentre “studiavo” la destinazione, mi sono imbattuto in Koh Lanta. Spiagge bellissime e quasi deserte. Buone strutture turistiche, ma poco affollate. Un ambiente più familiare e meno “animazione”, cosa che per me è un vantaggio. E quindi Koh Lanta sia! Si tratta di un’isola (altrimenti non ci sarebbe stato il Koh nel nome), che però si raggiunge in auto dall’aeroporto di Krabi, che è il più vicino. Il tratto di mare che la separa dalla terra ferma viene infatti superato con 10 minuti di un piccolo traghetto e si arriva in un paradiso verdissimo e in gran parte incontaminato. 

Come muoversi a Koh Lanta

Siamo sempre nel Mare delle Andamane, praticamente di fronte a Phuket.

Per essere indipendente ho noleggiato uno scooter, un po’ vecchiotto, ma a prezzi irrisori. Avrei preso un’auto, ma – contrariamente a quando si dice sul web – la Thailandia non riconosce la patente italiana e ci vuole quella internazionale e, quando me ne sono accorto, non c’erano più i tempi per farla. Intendiamoci, molti girano con la patente italiana e tutto va bene, a patto di non fare incidenti o di non incorrere in qualche controllo con un poliziotto molto pignolo. Io ho preferito non rischiare, anche perché con uno scooter Koh Lanta si gira tranquillamente. Le strade sono discrete e le distanze abbastanza ragionevoli; tutto quindi abbastanza semplice, tranne il fastidio della guida a sinistra.

Un ultimo avvertimento sulla patente: non buttate soldi in quelle presunte patenti internazionali online; non servono a nulla e non sono riconosciute in Thailandia e, quindi, averle o non averle è esattamente la stessa cosa.

Scooter in Thailandia

Dove stare a Koh Lanta

L’isola di Koh Lanta è di media grandezza, essendo lunga circa 30 km e larga meno di 10 km. Le spiagge sono tutte sul lato occidentale, quello verso Phuket. Lungo questa costa corre una strada da nord a sud, mediamente in buone condizioni.

All’estremità nord c’è Sala Dan, la cittadina turistica con la maggior parte di servizi e locali. Resort e ristoranti sono poi distribuiti anche lungo la costa e diminuiscono man mano che ci si sposta verso sud e le spiagge diventano sempre più “naturali”.

All’estremità sud dell’isola c’è il Mu Ko Lanta National Park, un’area protetta dove non ci sono strutture. Una curiosità: nella parte meridionale di questa costa si trova Kantiang Bay, un posto molto frequentato da francesi. Koh Lanta è infatti nota in Francia perché è qui che hanno girato nel 2001 la prima serie di un reality che ha avuto da loro molto successo, tanto che il programma va in onda ancora oggi e, pur venendo girato sempre in posto diversi, continua a chiamarsi Koh-Lanta. A Kantiang bay si trova un totem in legno a ricordo del programma e un grande murales che celebra i partecipanti e i vincitori di quella prima stagione. 

Koh Lanata
Koh Lanata

Sulla costa orientale non ci sono invece spiagge e la costa è coperta da fitte mangrovie (ne parlerò più avanti). Qui si trova anche Lanta Old Town, che è la città vecchia, ora trasformata in una attrazione per turisti (anche di questo parlerò più avanti). La strada che corre lungo questa costa arriva fino alla punta sud, ma non si congiunge con l’altra e quindi non è possibile fare il giro dell’isola.

Dato che quasi tutte le escursioni partono da Sala Dan, io ho scelto di alloggiare in una struttura su Long beach, che è una bella spiaggia chilometrica abbastanza vicina ai moli delle partenze. Una curiosità: i Thailandesi non hanno molto il concetto della spiaggia attrezzata, per cui pur essendo il mio resort sulla spiaggia, ombrelloni e lettini erano all’interno del resort e non sulla sabbia. Su altre spiagge ho visto dei bar con dei lettini sulla spiaggia, ma non è una cosa molto diffusa. Questo però ha il vantaggio di lasciare le spiagge libere, mantenendo un aspetto molto più naturale.   

Cosa fare a Koh Lanta

L’aeroporto più vicino a Koh Lanta è quello di Krabi, ben collegato con entrambi gli aeroporti di Bangkok. Poi ci sono circa 80 km (poco meno di 2 ore, traghetto compreso) per arrivare a destinazione. Per prenotare il volo e per il trasporto in auto dall’aeroporto all’albergo io ho usato il sito 12go.asia, dove si trova di tutto: aerei, autobus, traghetti, taxi privati, taxi collettivi, ecc. ed è molto competitivo sui paesi asiatici.

Una volta sistemati in albergo, inizia la vacanza di mare. Il programma che avevo preparato alternava tour in scooter sull’isola per vedere le spiagge e le attrazioni locali e tour organizzati, proposti dai numerosi operatori locali. Dei tour organizzati parlerò più avanti, mentre descrivo cosa si può fare sull’isola, muovendosi in autonomia con lo scooter.

Mu Ko Lanta National Park

Una delle mete è il Mu Ko Lanta National Park, che si trova all’estremo sud dell’isola e ci si arriva seguendo la strada che corre lungo la costa occidentale. Poco prima del Parco, troverete sulla strada la biglietteria (il biglietto vale per un giorno e quindi potere uscire e rientrare, ma in compenso paga anche lo scooter!). Poco più avanti arrivate al parcheggio e quindi si prosegue a piedi.

L’area è ben tenuta ed è attrezzata (c’è un centro informazioni, i bagni, un punto ristoro, ecc.). C’è il faro sul piccolo promontorio dove potete arrampicarvi e c’è una bella spiaggia dove fare il bagno. Se vi va di camminare, in fondo alla spiaggia, un poco all’interno, parte un sentiero che si arrampica sulla costa (con qualche bel panorama) e poi torna indietro, risbucando al parcheggio. 

Mu Ko Lanta National Park
Mu Ko Lanta National Park

Khlong Chak Waterfall

Sulla strada per il Parco vale la pena di fare una piccola deviazione alla Khlong Chak Waterfall.

Si percorre una strada sterrata e si arriva ad un parcheggio, con un gabbiotto e dei ragazzi, non molto comunicativi. Abbiamo pagato un biglietto, ma non ho capito se per l’ingresso o per il parcheggio o se addirittura saremmo potuti entrare gratis o con il biglietto del Parco. Comunque, visto che si trattava di qualche euro, non mi sono messo a discutere (in vacanza non ho voglia di arrabbiarmi e divento molto più tollerante del solito). Ci hanno chiesto se volessimo il tour guidato ed abbiamo risposto di no, ma ci hanno comunque accompagnati fino alle Grotte dei pipistrelli, che si trovano più o meno a metà strada.

Poco dopo essere partiti, si attraversa un curioso piccolo bar/negozio, chiamato Rasta Baby Waterfall shop & cafe, dove magari potete fermarvi al ritorno per bere qualcosa. Poi arrivate al bacino idrico e quindi proseguite seguendo il piccolo fiume. Il percorso è agevole, anche se in qualche punto sconnesso (e quindi servirebbero scarpe chiuse). Poi però si entra ripetutamente in acqua, perché si passa da un lato all’altro del fiumiciattolo (e sono tornate comode le ciabatte che io avevo ai piedi). Quindi, per le scarpe fate un po’ voi. A metà percorso, sulla sinistra, ci sono queste grotte: niente di particolare e neanche l’ombra dei pipistrelli e quindi francamente non valgono la sosta.

Proseguendo si arriva a questa piccola cascata. La cascata in sé non è gran cosa, ma la passeggiata è piacevole e si svolge al fresco sotto gli alberi e quindi anche questa è una meta possibile, soprattutto se abbinata al Parco.

Khlong Chak Waterfall Thailandia
Khlong Chak Waterfall

Lanta Old Town

Altra tappa “obbligata” per i turisti e la visita di Lanta Old Town, situata più o meno a metà della costa orientale. Per arrivarci potete percorrere una delle due strade che attraversano l’isola, oppure arrivarci da nord, secondo l’ubicazione del vostro hotel. Di fatto, quella che si visita è la strada principale, lungo la quale tutte le caratteristiche case in legno sono state trasformate in negozietti o ristoranti (le case lato mare sono su palafitte e i ristoranti da quel lato hanno quindi le terrazze direttamente sull’acqua). Dalla rotonda all’inizio del paese parte anche il lungo molo e, su un lato, spicca l’aragosta gigante blu.

Lanta Old Town
Lanta Old Town

Le Spiagge

Poi c’è il giro delle spiagge. Se vi piacciono quelle deserte e quasi selvagge, non potete mancare Bamboo Beach e Nui Bay, da raggiungere con un brevissimo percorso a piedi dalla strada. Se invece volete un po’ di comodità, belle sono anche Kantiang Bay e la piccola Beautiful beach.

Mu Ko Lanta National Park
Bamboo Beach

Le escursioni

Da Koh Lanta si possono poi fare anche tour organizzati. Alcuni sono via terra e li ho tralasciati, riservandomi di farli in autonomia, quando tornerò con la patente internazionale (le mete sono troppo distanti per arrivarci in scooter). Altre invece, molto più interessanti, sono in barca e ci sono tanti operatori a proporli. Tuttavia, ho avuto l’impressione che ciascun tour non si differenzi molto tra i vari operatori, anche perché mi è sembrato che i turisti vengano raggruppati per destinazione sui grandi motoscafi, indipendentemente dall’operatore che ha “venduto” il tour.

La vera scelta, quindi, non è tanto il Tour operator, anche se ce ne sono che usano barche più piccole (noi, in una delle escursioni, eravamo in circa 40 sulla barca). La scelta vera da fare è tra tour di gruppo (molto più economico) e tour privato (molto più costoso). Poi i tour si possono fare con motoscafi (molto più veloci e quindi con più tempo per le soste, ma con costi inavvicinabili per il tour privato) o con le tipiche barche a coda lunga (sempre costose ma più abbordabili per un tour privato e tuttavia più lente e molto rumorose). 

Barca tradizionale

Io ho fatto due escursioni, una a Koh Phi Phi con una barca a coda lunga privata, noleggiata da Lanta Dream & Paradise direttamente via mail e una di snorkeling a Ko Rok e Ko Haa, in barca veloce in gruppo, prenotata con Paradies sea travel&tour tramite GetYourGuide.

Barca veloce

Koh Phi Phi

L’escursione a Koh Phi Phi, che ho scoperto si pronuncia Pi Pi, è una delle escursioni più gettonate. Come detto, io ci sono andato con un tour privato in barca a coda lunga che, essendo più lenta, ha impiegato circa 90 minuti ad arrivare ed è molto rumorosa (sulla barca non si riesce a parlare mentre si viaggia). Il costo totale è stato di 7.500 baht per 2 persone. La scelta del tour privato si è rivelata giusta per la flessibilità che consente (abbiamo sostituito lo snorkeling previsto con una sosta su un’altra spiaggia, a causa di un mio piccolo infortunio); inoltre la barca è tutta per voi e potete anche stendervi a dormire durante il viaggio. Anche la scelta del tour operator si è rivelata giusta: puntuali, gentili  e disponibili. Il prezzo include tutto, anche i 400 baht a persona del biglietto di ingresso al parco.

Phiphi Ley laguna
Phiphi Ley

Il giro classico prevede uno stop a Monkey Bay su Phiphi Don: si scende su una spiaggia affollatissima, dove le scimmie vengono per prendere la frutta dai turisti. E’ qui che ho avuto il mio piccolo infortunio, perché sono uscito un po’ malconcio da una rissa con una scimmia (non fate l’errore di provocare le scimmie, perché sono aggressive).

Poi ci siamo spostati a Phiphi Ley, dove si fa una sessione di snorkeling (che io ho saltato). Quindi si visita Pileh Lagoon (dove si fa la fila per entrare e uscire dalla stretta baia, dato il numero di barche), Maya Bay (dove però non si può più scendere sulla spiaggia, ma bisogna arrivare al pontile dalla parte opposta dell’sola e quindi percorrere a piedi un breve tratto per arrivare alla spiaggia) e infine la Viking Cave (che si guarda dalla barca). In sostituzione dello snorkeling, noi ce ne siamo andati sulla splendida e semi deserta spiaggia di Loh Moo Dee Beach, sfruttando il vantaggio della barca privata.

L’escursione consente di ammirare uno scenario sicuramente stupendo, da 5 stelle, ma è altrettanto impressionante il numero di barche e di turisti presenti! Il mio consiglio è quindi quello di cercare di essere sul posto molto presto o sul tardi, in modo di evitare la folla. Forse il modo migliore è quello di soggiornare per 1 o 2 notti sull’isola di Koh Phi Phi per essere più vicini e quindi evitare quelli che arrivano da Phuket o, come me, da Koh Lanta.

Koh Rok e Koh Haa

Quella a Ko Rok e Ko Haa è una delle escursioni di snorkeling più gettonate. Il servizio non è iniziato benissimo (il pulmino per il prelievo in hotel è arrivato in ritardo ed era un po’ malandato), ma poi tutto si è svolto per il meglio.

Ko Haa è più vicina (di solito è la prima tappa), mentre Ko Rok è più lontana e per questo quasi tutte le proposte sono con barca veloce e i gruppi sono abbastanza numerosi (noi eravamo circa 40). Generalmente a Ko Rok (che in realtà sono 2 isole vicine) si fanno due soste per snorkeling, una prima e una dopo il pranzo, che si svolge sulla spiaggia di  Ko Rok Yai. La spiaggia è molto affollata, ma è anche molto grande (e bella) e quindi è possibile allontanarsi un po’ per avere più privacy.

Lo snorkeling non è eccezionale: pochi coralli e pochi pesci. Non è quindi paragonabile ad altri posti, come Mar Rosso o Maldive, ma comunque può essere interessante. In ogni caso, i posti sono belli e la giornata in barca scorre piacevolmente.

Una volta rientrati al molo Sala Dan, si partecipa al gioco del “raggruppa il turista per destinazione” che avviene con tutti i pulmini che bloccano la strada e noi che cerchiamo di capire su quale dobbiamo salire per tornare al nostro hotel. Ma anche questo fa parte del divertimento della vacanza!     

Ko Rok Yai spiaggia
Ko Rok Yai

Giro in kayak nelle mangrovie

Un’altra attività che mi è piaciuta è stata il giro in kayak nelle mangrovie. Infatti, sulla costa orientale è possibile noleggiare un kayak e girare in autonomia nei canali della laguna. Basta recarsi al Thung Yipeng Tourism Community (lo trovate su Google Map).

Ci sono due noleggiatori. Noi abbiamo scelto quello proprio all’incrocio con la strada principale (Sea Canoe Lanta travel), perché è risultato il più economico (trattate un po’ sul prezzo). Il gestore è stato gentile e disponibile e vi tiene in custodia gli eventuali zaini che avete con voi.

Una volta nei canali, sappiate che quando sbucate sul canale principale, dal lato opposto, a destra, c’è un punto dove le scimmie aspettano i turisti per avere cibo (vedrete a volte delle barche li, per questo); se vi avvicinate con il kayak, tenete presente che le scimmie sanno nuotare e si butteranno in acqua e saliranno sul kayak, quindi fate attenzione!  

Un’ultima informazione: quando andate in giro troverete ristoranti un po’ dappertutto. I prezzi sono abbastanza contenuti, se si considera che generalmente il pranzo/cena è a base di pesce. Tenete però conto che qui la sera chiude tutto presto, per cui cenare dopo una certa ora potrebbe essere difficile, se non forse a Sala Dan.  

kayak nelle mangrovie Ko Lanta
kayak nelle mangrovie

Conclusione

La Thailandia è un paese grande, bello e ricco di storia. Non è quindi solo mare, che pure è stupendo. I Thailandesi sono gentili ed ospitali. Pochi parlano inglese, ma la disponibilità e la pazienza delle persone sopperisce egregiamente.

Buone anche le strutture, sia turistiche, ma anche sanitarie (l’ho sperimentato di persona, dopo il mio “scontro” con la scimmia). I prezzi sono mediamente inferiori a quelli italiani, a volte anche in modo significativo. In definitiva, mi sono sentito al sicuro, in un ambiente tranquillo ed ospitale.

E’ una vacanza che consiglio a tutti, scegliendo con cura la destinazione più adatta alle proprie esigenze. Otto giorni sono pochi, ma comunque per iniziare possono essere sufficienti. Io ci tornerò di sicuro e per un periodo più lungo!

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