Un viaggio molto bello che ho fatto qualche anno fa e che adesso vorrei raccontarti è stato tra Lucca, Pisa e Livorno. Ti raccomando però di andarci in primavera quando fa caldo ma non ancora quel caldo opprimente perché, altrimenti, con l’afa, rischi di non goderti nemmeno appieno le bellezze di queste città.
Secondo me la Toscana è una delle maggiori ed importanti regioni della nostra bella Italia con un patrimonio artistico, storico, culturale e paesaggistico davvero meraviglioso e impareggiabile e sarebbe davvero tutta da girare.
Ma questa volta mi concentrerò su tre città: Lucca, Pisa e Livorno. Per visitarle con calma e per bene occorrono tre giorni perciò un ponte lungo è l’ideale. Tengo come base d’appoggio Lucca e da qui mi sposto verso le altre due città.
Ci sono tante cose da vedere però io segnalo quelle che, secondo me, meritano una visita; poi sicuramente ve ne sono tante altre, però questo è un inizio.
Lucca
La mia prima tappa è Lucca che sorge allo sbocco dei principali passi Appenninici sulla via Francigena (era la via dei pellegrinaggi e dei commerci).
Il toponimo Lucca deriva dalla radice celto-ligure che significa “luogo di paludi” in quanto il deflusso irregolare del fiume Auser creava molti problemi alla città con continue alluvioni.
Lucca è detta “la città delle cento chiese” perché Lucca ne è davvero piena.
- Inizio con la piazza di San Martino: la prima cosa che sicuramente noterai è l’asimmetrica facciata del Duomo di San Martino con il suo alto portico e il campanile. Sul lato opposto si trova il Palazzo Bernardi opera del Ammanati e la cui facciata si prolunga con un muro molto alto, ma aperto da finestre e da un portale che delimita il giardino del palazzo.
- Duomo di San Martino: costruito nel secolo VI dal vescovo Frediano, ma già cattedrale nel VIII secolo ed ebbe successive ricostruzioni. Su queste ricostruzioni, nel 1204, Guidetto da Como esegui la facciata decorata da loggette che poggiano su pilastri da tarsie e sculture con bassorilievi che per la maggioranza sono di maestri lombardi. L’interno del Duomo rifatto completamente dal 1373 alla fine del secolo XV. Segnalo che al terzo altare destro si trova “L’ultima Cena” di Tintoretto e scuola (secolo XVI). Qui si trovano le opere del Civitali che è uno dei maggiori scultori lucchesi. Appartiene alla struttura del Duomo anche la Cappella di Sant’Apollinare o Sacrestia che già esisteva nel 761 e che venne rifatta nel secolo XI e poi trasformata in forme ogivali sulla fine del ‘300.
- Chiesa di San Michele in Foro al centro dell’antico foro della città romana si insedio nel VIII secolo una chiesa dedicata a San Michele con annessione successive di ospedale e monastero. La ristrutturazione iniziò nel XI secolo e continuò fino al XIV secolo. I lavori per la nuova chiesa, a tre navate, erano già a buon punto nel secolo XII. Il campanile almeno nella parte inferiore è di questo periodo. Ti faccio notare due cose: la prima le decorazioni dei portali di facciata, come di quello della testata absidale sud, sono uno degli esempi più significativi della scultura lucchese della prima metà del XII secolo anche se successivamente i lavori vennero portati avanti da Guidetto (agli inizi del secolo XIII) e così venne articolato un apparato costituito da piccole logge sovrapposte con grossi interventi, sia sulla muratura sia sulle colonnine, di decorazioni a bassorilievo o tarsia. E la seconda è l’uso della bicromina (nella parte superiore terminato alla fine del Duecento) con gusto chiaramente gotico e, ben visibile a un occhio esperto, sottolineato dalle modifiche di stile nell’apparato decorativo ed anche dalla collocazione in cima alla facciata di tre statue vale a dire un grande San Michele con ali a lamine di metallo e due angeli che sembrano quasi guglie che indubbiamente accentuano il verticalismo tanto caro nel periodo gotico.
- Lucca è famosa anche all’estero per la sua cinta muraria del secolo XV – XVII secolo con un perimetro di 4.450 metri circa intorno al nucleo storico della città e ne fa uno dei luoghi di provincia (insieme a Ferrara, Grosseto e Bergamo) italiani ad avere una cinta muraria intatta. L’attuale cerchia muraria è frutto dell’ultima ricostruzione che è partita nel 1504 ed è terminata nel 1645. Articolate in 12 cortine e con 11 bastioni (detti in città baluardi) ed una piattaforma non vennero mai usate per difendere la città ed è, forse, perciò che è tutt’ora ancora molto bella nonchè una delle meglio conservate in Europa . L’unica occasione in cui è stata messa alla prova è stata durante l’alluvione del fiume Serchio nel 1805. Suggerisco di fare la piacevole passeggiata lungo le mura, davvero bella e suggestiva. Data la loro bellezza c’è la proposta (la domanda risale al 2006) di far entrare queste fantastiche mura nei patrimoni dell’Unesco che però non è ancora stata accettata.
- Ci sono tante torri però quella che ha attirato la mia attenzione e la Torre Guinici riconoscibile per l’albero sulla cima che è parte di un giardino pensile.
- Se, invece, vuoi andare a fare un po’ di shopping il posto giusto è la via Fillungo dove si trovano i maggiori esercizi commerciali ed è proprio percorrendo questa via che arrivi nella piazza dell’Anfiteatro edificata sui resti dell’antico anfiteatro romano (II-I secolo a.C) ne determinano la forma ellittica chiusa. Al centro di questa piazza si trova una mattonella che segna l’ideale incontro delle direttrici delle quattro porte d’accesso alla città. Nel medioevo, invece, qui si tenevano le riunioni dei cittadini e suggestivamente fu riempita di costruzioni (deposito di sale, polveriera e carcere). Solo nell’Ottocento fu fatta una ripresa urbanistica dell’antica struttura. Oggi il piano della piazza risulta rialzato di circa tre metri rispetto all’arena romana.
- La piazza Napoleone (o piazza Grande come la chiamano i lucchesi) è nata nel 1806 durante la dominazione del Principato di Lucca da parte di Elisa Bonaparte Baciocchi (dal 1805 al 1815) sorella dell’imperatore Napoleone e perciò fu a lui intitolata. Su progetto dell’architetto Lazzarini la piazza si sviluppò spianando le abitazioni, le poste, i magazzini e anche la chiesa di San Pietro Maggiore che qui si trovava e tutto ciò per dare maggiore respiro al Palazzo Ducale con l’idea di mettere al centro una statua di Napoleone che però non verrà mai posta anzi al suo posto si trova la statua di Maria Luisa di Borbone Spagna che fu colei che “succedette” al Bonaparte dopo la disfatta. Sul lato ovest della piazza si trova il Palazzo Ducale, è visitabile, e qui attualmente si tengono mostre o eventi. Per maggiori informazioni contattare il numero 0582/4171 oppure visitare il sito internet www.palazzoducale.lucca.it
E la nostra prima giornata si può dire conclusa.
Pisa
La mia seconda giornata è dedicata a Pisa e ci vado in treno perché così non devo preoccuparmi di dove lasciare l’auto.
Una volta arrivata a Pisa la mia gita inizia da:
- La Piazza dei Miracoli che non si trova nel centro della città come, invece, potresti pensare. Ma è ubicata a nord-ovest delle mura, praticamente quasi fuori Pisa. E sai come mai? Con buona probabilità perché quando venne realizzata dal Governo Pisano per esaltare il proprio prestigio nella seconda metà del XI secolo non c’era uno spazio altrettanto grande da poter utilizzare in una posizione più centrale! Sai chi l’ha chiamata Piazza dei Miracoli? Ma D’Annunzio nel 1910 e a seguito della sua opera “Forse che sì, forse che no”! In ogni modo fin dai tempi degli etruschi questo luogo è sta considerato un importante centro religioso e, difatti, i tre complessi che qui si trovano simboleggiano le tappe della nostra vita.
- La cattedrale in stile romanico pisano, iniziata nel 1063 e terminata quasi trent’anni dopo nel 1092, ma consacrata solo nel 1118. Oggi è a croce latina con cinque navate.
- Il Battistero iniziato nel 1152 e completato nel 1390. In stile romanico gotico. E’ il più grande battistero in Italia e, probabilmente, nel mondo. La copertura del battistero è diversa e, facilmente, la causa è dovuta alla mancanza di denaro.
- La torre di Pisa, la più famosa torre pendente che ci sia, e sai perché lo è? Perché sotto scorreva un fiume e il terreno è stato fin dalla costruzione della torre inadatto in quanto costituito da argilla e sabbia però allora non si sapeva..e solo nel 2001 si è fatta una commissione “ad hoc” che ha fatto in modo tramite una quarantina di tubi in acciaio che la torre non possa crollare! E sai cosa è la torre? Ma è il campanile del Duomo!
- A poco distanza dalla torre di Pisa sorge il Palazzo Vescovile che sorge sui resti di una delle più entrate dell’antica cinta muraria che risale all’alto medioevo. Questo Palazzo è stato più volte rimaneggiato e ciò che vediamo oggi è opera degli interventi cinquecenteschi e settecenteschi.
Proseguiamo verso:
- Piazza delle Vettovaglie che si snoda nel cuore del centro storico di Pisa tra il lungarno e via Santa Maria. E’ uno degli angoli più belli che sicuramente non puoi non andare a vedere. Il suo nome evoca già il suo uso perché difatti qui si tiene il mercato cittadino. Pensa che ancora oggi qui puoi trovare i negozietti più caratteristici oppure gustare i piatti tipici pisani. Questa piazza fu costruita in piena età medicea. Caratteristico il porticato che circonda l’intera piazza che ne conferisce la forma a quadrilatero irregolare con doppia loggia ad archi. A me ricorda le architettura fiorentine del Brunelleschi.
- Piazza dei Cavalieri in origine era la Piazza delle sette Vie e centro politico pisano e facilmente era il luogo del foro romano e successivamente fu modificata e trasformata da Cosimo I de’ Medici. Al centro della piazza si trova la statua del Granduca di Toscana del Francavilla del 1596 e alle sue spalle si trovano il Palazzo della Carovana ex Palazzo degli Anziani del Popolo che fu poi trasformato dal Vasari nella forma attuale con busti dei Medici e successivamente da quelli del Granducato di Toscana. E’ la sede della Scuola Normale Superiore. Alla sinistra si trova il Palazzo dell’Orologio che fu ricostruito sulla base di due antiche torri dalla famiglia Della Gherardesca e fu tristemente noto per essere il luogo dove fu tenuto a morire di stenti con la sua famiglia il conte Ugolino. Ancora a sinistra , a fianco dell’oratorio di San Rocco, si trova il Collegio Puteano che fu fondato nel 1605 per ospitare gli studenti di Biella nello studio pisano. Nella parte meridionale, infine, si trova il Palazzo del consiglio dei Dodici che fu già la sede delle Magistrature Repubblicane ricostruito come lo vediamo noi ora nei primi anni del XVII secolo e al suo interno si trovano pregevoli opere pittoriche del Settecento pisano. Accanto c’è la Canonica realizzata su progetto del Vasari che ospitava i cappellani dell’Ordine.
- Il Borgo Stretto e i mercati medievali sono davvero molto belli perché si può passeggiare al coperto sotto i portici medievali. Percorrendo questa strada che insieme a corso Italia costituisce il “salotto buono della città che sorge la chiesa romanico – gotica di San Michele in Borgo che fu costruita a partire da un nucleo attestato già nel 990. Il settecentesco Casino dei Nobili e le terme romane, denominate Bagni di Nerone ne delimitano la lunghezza.
- La città è tuttora circondata dall’antica cinta muraria rimasta per lo più intatta eccetto alcuni tratti a sud e a ovest. Di notevole interesse sono le numerose porte e i cosiddetti “Bagni di Nerone” ai quali si riferiva un tempo l’antico acquedotto romano di Caldaccoli.
- L’ideale sarebbe di andare a Pisa il 17 giugno quando si festeggia il suo patrono che è S. Ranieri. Davvero spettacolare “la Luminaria” che si svolge nel centro città, ma soprattutto la cerimonia che si svolge la vigilia con il magnifica cerimonia delle Luminarie, per l’appunto, sul Lungarno con la luce tremula di 100mila bicchieri di vetro colorati che contengono per metà olio e per metà acqua con il lucignolo che si riflette con effetti magici.
Riprendo il treno e rientro a Lucca.
Livorno
La mia terza giornata è dedicata a Livorno e consiglio, anche qui, di andarci in treno perché così non dovrai preoccuparti di dove lasciare l’auto. E’ pieno di ZTL e la multa, anche più d’una, è sempre in agguato.
Amedeo Modigliani non ti ricorda niente? Livorno è la sua città Natale! Però Livorno è famosa anche per la storica rivalità con Pisa. E tutto nacque durante il XVI secolo quando i Medici pensarono di ampliare Livorno e trasformarla nel giro di poco tempo in una delle città portuali più importanti del XVII secolo e fu così che Pisa venne relegata a semplice villaggio.
- Fortezza Vecchia è il bastione che delimita il Porto Mediceo e fu fatto costruire proprio per volere dei Medici. Inaugurato nel 1534 con lo scopo di proteggere il porto. In passato si raggiungeva solo tramite delle chiatte galleggianti oggi con un pontile in cemento.
- Una brezza davvero bella la puoi godere dalla Terrazza Mascagni. Ci sono panchine, gazebi ed aiuole ed è affacciata sulle acque cristalline del mare.
- La Fortezza Nuova è parte del progetto dell’architetto Buontalenti per riqualificare Livorno in epoca medicea. Si trova su un isolotto ricavato dal canale proprio in centro pieno di Livorno e spesso qui si tengono eventi e matrimoni.
- Molto vicino alla Fortezza Nuova si trova piazza della Repubblica ed è parte integrante del quartiere denominato Venezia Nuova.
- Non ti ricorda nulla il film “il sorpasso” di Dino Risi? Ecco la Torre di Calafuria è una costruzione a pianta quadrata posta sul litorale. E’ una postazione di avvistamento costruita nel XV secolo ed è stata usata come set cinematografico per molti film come, appunto, quello di Risi.
- Casa Natale di Modigliani in Via Roma nella casa museo sono conservati anche diversi documenti delle famiglia Modigliani. Dovrebbe essere aperto tutti i giorni però per maggiori informazioni: https://casanatalemodigliani.it/
- La chiesa di San Jacopo in Acquaviva si affaccia sulla piazza omonima. Secondo me è uno dei luoghi più suggestivi di Livorno. E’ una chiesa ottocentesca , su base di una cappella costruita intorno all’anno 1.000, con affaccio diretto sul mare. Il nome deriva dal fatto che in passato c’era una sorgente.
- Villa Fabricotti si trova in viale Libertà è una bellissima costruzione rinascimentale voluta dalla Famiglia Medici in campagna. Successivamente venne acquistata e restaurata da Fabricotti su progetto del Micheli. Oltre al bellissimo parco c’è la biblioteca Labronica (ossia di Livorno) che custodisce, tra gli altri, scritti di Foscolo e Leopardo. Per maggiori informazioni [email protected]
- In piazza Grande si trova il Duomo dedicato a San Francesco che venne innalzato nel 1594 e consacrato nel 1606. E’ opera di Pierono mentre fu il Cantagallina a costruirlo. Il campanile è stato eretto nel 1607 mentre il battistero, il transetto e le cappelle laterali furono aggiunte solo nel Settecento. La facciata è preceduta da un portico in marmo con colonne doriche binate ed è sormontato da terrazze. Interno a croce latina con navata unica.
- Piazza Micheli con vista alla statua dei Quattro Mori. Il monumento testimonia la vittoria di Ferdinando I de Medici sui pirati saraceni che ostacolavano il mercato nel mar Tirreno. E’ uno dei simboli della città. E a riguardo c’è una leggenda: si dice che vedere tutti e quattro i nasi dei mori porti fortuna! E sai come farlo? Ma te lo dico io: sulla pavimentazione attorno alla statua è stata recentemente messa una mattonella bianca e se ti posizioni lì puoi farcela però devi cercare bene perché la mattonella non è stata volutamente segnata.
- Il cisternone, o Grande Conserva, che si trova nell’omonima piazza è un monumentale serbatoio in stile neoclassico realizzato nella prima metà del XIX secolo dall’architetto Poccianti per l’approvvigionamento idrico della città. E’ tuttora funzionante. E’ costituito da due corpi di fabbrica principali: l’avancorpo e la cisterna vera e propria.
Anche la mia giornata in quel di Livorno si può dire conclusa perciò non mi resta che prendere il treno che mi riporta a Lucca e l’indomani rientrare a casina..
Sono nata un po’ di anni fa a Bergamo dove tuttora vivo. Amo molto viaggiare perché mi piace vedere posti nuovi, ma anche rivedere “quelli vecchi” in quanto hanno sempre un loro fascino.
Sono diplomata come perito turistico e conosco bene l’inglese, il francese, il tedesco e un giorno vorrei imparare anche lo spagnolo. Adoro sia leggere (Il genere di libri che amo di più? Beh, non ne ho uno prestabilito poiché i gusti di lettura variano come le stagioni della vita!) sia scrivere. Un’altra mia passione è la cucina e i miei piatti “forti” sono sia il risotto, in tutte le sue forme, sia i dolci come la torta con le mele. Stravedo per gli animali soprattutto i cani.
Vieni a trovarmi anche sul mio blog personale https://monicajollystella.wixsite.com/di-tutto-un-po