10 cose da fare a Parigi per vivere un’esperienza indimenticabile

Amo Parigi perché mi ha sempre trasmesso sensazioni che da nessun’altra parte ho provato. Amo Parigi perché è magica, elegante e profumata, e perchè è la città di cui ognuno potrebbe scrivere la propria guida. Amo Parigi per mille motivi, ma soprattutto per alcune cose che vanno fuori dal classico itinerario turistico e che, proprio … Continua

Itinerario di 2 settimane in Catalogna, Paesi Baschi e Cantabria

Siamo partiti con solo qualche idea: volevamo fare un po’ di mare, ma allo stesso tempo andare in un posto fresco; volevamo visitare luoghi nuovi, ma anche rilassarci, volevamo mangiare bene e divertirci. Abbiamo scelto la Spagna, e si è rivelata una scelta azzeccata! Un itinerario di 2 settimane di viaggio tra Catalogna, Paesi Baschi e … Continua

10 cose da fare a Venezia in 3 giorni

Venezia. Si può non amarla? Nonostante io ci vada spesso, rimane uno di quei posti in cui tornerei sempre e di cui non mi stanco mai. Ecco dunque le dieci cose che a mio parere bisogna fare quando si passano almeno due o tre giorni a Venezia. Comincerò dalle esperienze più classiche ma che comunque … Continua

Piemonte: cosa vedere a Ivrea e dintorni

In questo periodo di incertezza sul futuro (anche vicino!), di restrizione dei movimenti e di impossibilità di programmazione, tutti i viaggiatori si stanno reinventando, sperimentando nuovi modi di vivere il viaggio e scoprendo posti della propria regione fino ad allora sconosciuti! Noi, ad esempio, abbiamo imparato a godere di una passeggiata nel nostro comune (quando … Continua

Perchè insegnare ai vostri figli a viaggiare

Sono una maestra della scuola primaria e ogni volta che con i miei alunni cominciamo un argomento nuovo inizio sempre raccontando loro un aneddoto ricavato da un mio viaggio. Faccio vedere una foto, ricordo un’esperienza vissuta, descrivo una situazione  particolare nella quale mi sono trovata… So che in quel modo catturo la loro attenzione, ma … Continua

Podcast viaggio in Toscana di Cecilia ParolediViaggi

Venerdì sono stata ospite su Radio Stonata, per un intervento all’interno della rubrica “Il viaggio”.

Ero già stata intervistata da Beppe Sorbara altre volte, così mi è sembrato di raccontare il mio viaggio ad un amico, senza percepire l’ansia della diretta radiofonica!

L’intervista che mi ha fatto Beppe verteva principalmente sull’articolo uscito su Non Solo Turisti e sul mio blog (Parole di Viaggi)

Ho deciso di raccontare questo viaggio per due motivi.

Il primo è che, come ho detto anche in diretta, è stato l’ultimo viaggetto che ho potuto fare prima del lockdown che ha bloccato l’Italia intera. Sono un’insegnante e mi ero concessa questo weekend lungo approfittando dei tre giorni di vacanza per carnevale, a fine febbraio appunto.

Il secondo motivo, nonché quello più importante, è che sentivo la necessità di promuovere l’Italia.

Se infatti tutti immaginano che la domanda che ogni viaggiatore si sta facendo da quaranta giorni a questa parte sia “quando potrò tornare a viaggiare?”, io penso che sia più importante, ora, chiusi nelle nostre case, chiederci invece “Dove vorrò andare una volta che tutto questo sarà finito?” Ecco, a questa domanda io non ho potuto far altro che rispondermi “in Italia!” e non tanto per una questione politica (le frontiere saranno chiuse ancora per molto tempo e riapriranno con lentezza e le dovute cautele), quanto più perché mi rendo conto che, ora come mai prima, l’Italia ha bisogno di noi, di noi viaggiatori, di noi turisti, di noi italiani!

Parlando con Beppe ho voluto sottolineare come lo spirito di noi viaggiatori italiani ci porta a guardare e a voler conoscere soprattutto le bellezze che esistono al di fuori dei nostri confini… perché siamo abituati a pensare che “l’orto del vicino” sia sempre migliore.

In una situazione come quella che stiamo vivendo è invece importante soffermarsi sulle bellezze di casa propria, e dal momento che casa nostra è l’Italia, direi che caschiamo non bene, benissimo!

Beppe si è dimostrato d’accordo con me e forse questo è stato l’ingrediente segreto che ha reso la nostra chiacchierata così bella.

Abbiamo quindi parlato di Toscana, della bellezza di Lucca, San Gimignano e Volterra ma non solo.

Ho più volte ripetuto che ciò che rende unica questa regione è che affianca una natura meravigliosa a paesaggi urbani che permettono di viaggiare nel tempo e che, usando qualche accortezza (svegliarsi presto la mattina o girare alcuni borghi dopo cena), passeggiare tra le vie pedonali ci può catapultare in un attimo nel medioevo, o tra gli antichi Romani.

L’intervista è andata avanti per un bel po’ affrontando molti altri temi, tra cui quello gastronomico, ambito nel quale la Toscana, come tutta l’Italia, eccelle!

E al termine mi sono accorta che ne avevo parlato come una innamorata parla del proprio uomo! Quindi forse è vero, forse dovremmo tutti ripartire da noi, guardarci intorno, smetterla di pensare per un momento ai voli transoceanici e soffermarci sulla bellezza che ci circonda.

L’Italia ha bisogno di noi.
Noi Italiani abbiamo bisogno dell’Italia.

Buon ascolto..

Viaggio in Toscana: Lucca, San Gimignano e Volterra

Chiusa tra le mura di casa mia ripenso all’ultimo viaggetto fatto, poco prima del lockdown. Era fine febbraio, ponte di carnevale, scuole chiuse. Non avevo programmato nulla e così, all’ultimo, ho deciso di partire per la Toscana. Nessuna pianificazione, nessun albergo prenotato, nessuna idea su quali città vedere. In testa solo l’idea di tornare in … Continua

Viaggio in Myanmar: Podcast con Cecilia

Venerdì 13 marzo sono stata ospite su Radio Stonata, per un intervento all’interno della rubrica “Il viaggio”.

Era la seconda volta che partecipavo quindi mi sono sentita molto a mio agio con lo speaker Beppe Sorbara e ho chiacchierato e raccontato il mio viaggio come se parlassi con degli amici… e invece ero in diretta radiofonica!

L’intervista

L’intervista che mi ha fatto Beppe verteva principalmente sull’articolo uscito su Non Solo Turisti e sul mio blog (Parole di Viaggi) lo scorso autunno: “Consigli di viaggio per visitare il Myanmar e viaggiare sicuri“.

Beppe si è dimostrato subito molto curioso nel capire i dettagli organizzativi del mio viaggio, quanti giorni avevo passato nel paese, quali erano state le spese più ingenti, con quali mezzi di trasporto mi spostavo, dove alloggiavo…

Ho così provato ad entrare nei particolari organizzativi anche se, ho precisato, da buona backpacker molte cose le avevo affidate al caso o comunque le avevo prenotate giorno per giorno. Il bello del Myanmar è infatti stato proprio questo: essendoci andata fuori stagione (agosto in quei paesi è la stagione delle piogge e quindi non è consigliato andarci) non ho avuto difficoltà nel trovare ostelli a bassissimo prezzo (ma comunque buoni, dati gli standard del luogo) e mezzi di trasporto locali diurni e notturni a buon costo… cosa che mi ha permesso di non mettere la preoccupazione del ‘dove dormire’ o del ‘come spostarsi’ come priorità. 

Certo, io e i miei amici abbiamo dovuto fare i conti con un cielo spesso nuvoloso e con piogge torrenziali che ci obbligavano a fermare i motorini sotto tettoie e ripari improvvisati, ma penso che gran parte dei miei bei ricordi siano proprio legati a quegli imprevisti, e non cambierei il viaggio fatto con nessun altro dalle condizioni migliori! 

A differenza dell’articolo, nel quale sono stata più schematica e ho descritto alcuni aspetti del Myanmar in maniera oggettiva, nell’intervista mi sono lasciata trascinare dall’entusiasmo e dai ricordi e ho provato a raccontare le emozioni provate in quei luoghi. 

Ho infatti più volte sottolineato che il Myanmar è un paese che ha da pochissimo aperto le sue frontiere al turismo poichè per cinquanta anni è stato sotto un governo militare, e questo lo rende ancora semplice, naturale, genuino.

L’emozione più grande che ho provato è stata infatti proprio il vivere per tredici giorni circondata da una popolazione non ancora abituata a noi, turisti. E’ stata conoscere persone che ci invitavano a pranzo nelle loro umili case, condividere con loro momenti di ballo e festa, essere fermata più volte per strada per poter fare una foto con loro (…non dovrebbe essere il contrario?)

La bellezza del Myanmar sta proprio in questo. Nella sua genuità, appunto.

Chissà per quanto tempo ancora sarà così?

Certo, un viaggio non sarà mai abbastanza per conoscere realmente una popolazione così segnata dalla sua storia, ma può essere un buon punto di partenza!

Vi invito allora a leggere l’articolo che ho scritto, ad ascoltare il podcast e… ad andare in Mynamar, prima che la macchina del turismo lo trasformi completamente!

Andare in diretta è stata un’esperienza molto bella e non posso fare altro se non ringraziare Marco di Non Solo Turisti e Beppe per avermi dato ancora una volta questa bellissima possibilità di parlare della mia più grande passione: viaggiare!

Buon ascolto e buona lettura!