Genova è una città in grado di stupire anche i più scettici; i suoi così tanti e differenti volti, i vicoli spesso un po’ cupi che culminano in eleganti e luminose piazze, le antiche botteghe e i palazzi storici patrimonio dell’UNESCO sono solo alcune delle cose per cui il capoluogo ligure è certamente una meta … Continua
Inutile negarlo, le biciclette a pedalata assistita saranno il futuro del viaggio slow. O forse senza che ce ne accorgessimo, fanno già parte del presente. “Sì, ma andare in bicicletta è un’altra cosa! Non voglio uno scooter, voglio vivere la pedalata, voglio fare fatica!” Questo il luogo comune da sfatare. Il nostro compito attraverso questo … Continua
Da sempre la bellezza di borghi e città in tutto il mondo si è riflessa nella letteratura, nella poesia e naturalmente anche nella musica. Raccontare il territorio in cui si è cresciuti, dove si sono consumate esperienze indimenticabili o da cui semplicemente ci si è lasciati incantare, è un vezzo che ha permesso a interpreti e cantautori di portare il fascino di località memorabili oltre le mura che ne cingono i confini.
Lingueglietta, frazione collinare del comune di Cipressa, provincia di Imperia, nonché uno dei “Borghi più belli d’Italia”, ha avuto la fortuna di vedersi raccontare non solo nella musica e nelle parole di una cantautrice ligure, ma anche nelle immagini del suo ultimo video.
Chiara Ragnini, genovese, cantautrice, due dischi alle spalle e numerose collaborazioni con il panorama pop-folk italiano. Anima creativa e razionale, un estro malinconico e tagliente. Dualismo ed equilibrio, proprio come le montagne e il mare che nella sua Liguria convivono in quei paesaggi spazzati dal vento che noi tutti amiamo. Ha deciso di raccontare Lingueglietta nel video che accompagna la sua canzone “Tra le foglie” per rendere omaggio a questo borgo medievale di rara bellezza, ma ancora poco noto al flusso di visitatori che ogni anno imperversa sulle coste liguri. Un centro storico praticamente intatto, i ruderi malinconici di un castello del XIII secolo, e una chiesa-fortezza dedicata a San Pietro, monumento simbolo di questa perla celata alle spalle della celebre linea costiera.
Scrive Chiara Ragnini
Lingueglietta è uno dei Borghi più belli d’Italia, uno dei cinque presenti nella provincia di Imperia insieme ad Apricale, Cervo, Seborga e Triora, e questa iniziativa vuole rendere omaggio al territorio che mi ha adottata, focalizzando l’attenzione sull’area della Valle del San Lorenzo, dove è collocato, che si caratterizza in un fulcro artistico tutto da scoprire e che ospita, oltre alla sottoscritta, per quanto riguarda la parte musicale, anche due artiste straniere legate al mondo dell’arte contemporanea e moderna, ossia Carin Grudda e il suo parco delle sculture, a Lingueglietta, e Judith Torok con Villa Biener, altro parco tematico situato a Cipressa.
Il video, che ha ottenuto, con mio grande piacere, il patrocinio della Provincia di Imperia, del Comune di Cipressa, del Club I Borghi più Belli d’Italia e del progetto europeo BEST OF – Valle del San Lorenzo, porterà in tutta Italia le immagini di questo piccolo gioiello dell’entroterra ponentino ligure, con l’obiettivo di incuriosire l’ascoltatore e il pubblico, valorizzando un’area ancora poco conosciuta ai più.
Marco e Felicity, fondatori di questo blog e di Thinkingnomads.com – In viaggio per il mondo dal 2004 con oltre 110 nazioni visitate nei 5 continenti. Prima viaggiatori e poi travel blogger, sognatori e sempre in cerca di nuove avventure.
Inizio di stagione autunnale con scampoli estivi che scaldano gli umori di un centinaio di docenti delle scuole milanesi, guidati dall’associazione Panda Trek alla scoperta delle Cinque Terre. L’intento è quello di diffondere la cultura del viaggio nelle nuove generazioni in tutte le sue accezioni, privilegiando l’escursionismo. Si arriva a Levanto indugiando con lo sguardo … Continua
Cinque borghi sospesi tra cielo e mare, il blu delle acque che lambisce le forme dure e le ombre tratteggiate delle Alpi liguri. La bellezza delle Cinque Terre è stata decantata nel corso dei secoli da pittori e poeti, ma è stata la ferrovia ad aprire negli anni Cinquanta questo paradiso ligure al mondo, trasformando una comunità di contadini e pescatori in un territorio accogliente votato fortemente al turismo.
Come sempre un misto di manna e grandine, l’industria turistica ha riscattato un’area altrimenti rurale, relegata ad un ruolo marginale nell’evoluzione della penisola. La fioritura del settore ha portando con sé grandi opportunità ma anche notevoli rischi. Quando il mio amico Nicola Bordoni di Manarola – esperto escursionista e riferimento prezioso per tutti gli amanti delle attività nella natura – ha portato alla mia attenzione una petizione rivolta alle amministrazioni affinché pongano un freno ai danni che il turismo di massa sta arrecando al territorio, il minimo che potessi fare era dare voce a chi queste terre le ama con una passione generosa e incondizionata.
Le petizione in questione è stata avanzata non da qualcuno che sul Levante ligure ci è nato, ma da una persona che se ne è innamorata al punto da stravolgere la propria vita e farsi adottare da questo territorio unico e avvolgente. Lei si chiama Amy Inman, è californiana, e in Liguria ci è arrivata dopo la laurea in Comunicazione Interculturale grazie a un regalo dei genitori. “Se all’epoca avessero saputo che sarei finita qua non so se l’avrebbero fatto!”
Nelle Cinque Terre, per l’esattezza a Riomaggiore, oggi Amy si occupa di ricezione turistica con il marito – eh già… – e continua a trasmettere la sua passione anche tramite un blog, Cinque Terre Insider, dove non solo offre un’inedito punto di vista al pubblico internazionale, ma non si risparmia nemmeno per dibattere di tutte le contraddizioni che attanagliano quest’area così preziosa e delicata. Ed è così che è finita a sbattere contro il turismo di massa…
“Ero stanca e stufa di stare seduta con le mani in mano e non fare nulla per provare a migliorare la situazione. La verità è che tutti si lamentavano del sovraffollamento, ma nessuno faceva qualcosa di concreto per tentare di cambiare le cose.”
La petizione è corredata da un video di Christine Godfrey – anche lei un’espatriata americana rinata nelle Cinque Terre – che evidenzia i disagi e l’impatto di un turismo convulso e disorganizzato. Sono infatti i grandi numeri, oltretutto legati ad una stagionalizzazione del mercato da cui la Liguria sembra non riuscire a emergere, che minacciano il prezioso ecosistema della Cinque Terre.
“Le Cinque Terre sono posti bellissimi ma anche piccolissimi – prosegue Amy – circondati da un territorio fragilissimo che rischia letteralmente di franare in mare. Non sono posti che possono sostenere due milioni di visitatori all’anno [in poche settimane], non se vogliamo conservarli per le generazioni future.”
La delicata conformazione dei sentieri da cui si gode dei memorabili paesaggi delle Cinque Terre richiede una cura costante e sono assolutamente attuali i casi di percorsi rimasti chiusi per mesi perché in seguito a frane o smottamenti non è stato possibile renderli nuovamente agibili con tempestività. Per spostarsi da un borgo all’altro i visitatori hanno a disposizione solo una linea ferroviaria su cui in estate i treni si muovono freneticamente per sostenere un carico di passeggeri ben al di là della loro portata. Una situazione che tende a peggiorare di anno in anno.
“Le infrastrutture disponibili non sono assolutamente adatte a numeri del genere. Per non parlare del fatto che manca completamente un senso di organizzazione complessiva e tutto è lasciato alla discrezione dei tour operator, un errore fatale per le Cinque Terre. L’anno scorso abbiamo visto qualche disagio, ma niente in confronto con quest’anno. Quest’anno i paesi erano diventati invivibili. Ci credi che ci sono momenti in cui non puoi camminare per strada a causa del sovraffollamento? O che hai paura a portare tuo figlio in treno perché temi che sarà schiacciato dalla folla?”
Secondo Amy e il gruppo di cui si fa portavoce, riuniti sotto il nome di Save Cinque Terre e attivi con una loro pagina anche su Facebook, di questo passo le Cinque Terre perderanno il fascino e le peculiarità naturali che ne hanno decretato il successo negli ultimi anni. Inoltre c’è un serio pericolo di abbandono dei borghi, dal momento che gli abitanti, asfissiati dai ritmi estivi e completamente abbandonati a se stessi nei mesi invernali, cercheranno posti più vivibili dove crescere i propri figli. “E poi cosa ci rimarrà? Mi vengono i brividi solo a pensarci…”
La questione è drammatica ma anche molto semplice: non è concepibile lasciare la gestione dei flussi turistici di un giardino meraviglioso e delicato come le Cinque Terre interamente alle agenzie turistiche, il cui scopo non può che essere il guadagno. È necessario che le amministrazioni – Regione Liguria, Provincia di La Spezia, i comuni di Monterosso, Vernazza e Riomaggiore, il Parco Nazionale delle Cinque Terre – si attivino concretamente per sviluppare un piano di lungo periodo. Occorre ovviamente valorizzare l’attrattiva turistica, ma senza che l’impatto dei visitatori danneggi irrimediabilmente il patrimonio naturale delle Cinque Terre. Al tempo stesso bisogna consentire agli abitanti del territorio di usufruire di opportunità economiche tangibili e di infrastrutture adeguate alle esigenze del vivere quotidiano.
Una petizione da sola non può certo rivelarsi la soluzione definitiva, ma speriamo che sia l’inizio di un percorso di sviluppo sostenibile e vantaggioso per tutti.
Laureato in Giornalismo, il mio limbo professionale mi ha portato dagli uffici stampa alla carta stampata, per poi approdare al variopinto mondo della comunicazione digitale. Ho vissuto a Verona, Zurigo, Londra, Città del Capo, Mumbai e Casablanca. Odio volare, amo lo jodel e da grande voglio fare l’astronauta.
Fino a una settimana fa la mia conoscenza ed esperienza della Liguria si limitava alla sua costa, soprattutto la parte del Levante dove sono solita passare piacevoli calde giornate nelle prime settimane di settembre da ormai cinque anni. Nonostante ami molto camminare e fare lunghe pedalate nei boschi, sono principalmente una frequentatrice di spiagge e località di mare. Ciò … Continua
Inizia oggi e si protrarrà fino a domenica il capitolo finale del Posidonia Festival, il festival internazionale dedicato all’arte, all’ecologia e alle politiche ecosostenibili. Dopo le tappe di Sitges (Spagna), Maiorca e Carloforte (Sardegna), l’ultimo appuntamento è a Santa Margherita Ligure. Tanti i partner che si sono riuniti per la realizzazione di questo evento, tra … Continua
Il fascino del Medioevo con i tradizionali sapori delle varie contrade che compongono il territorio. Questo il senso della festa Cundigiun, la sagra delle sagre, tenutasi a Varazze, nel savonese. Nelle principali piazze della città sono stati allestiti stand gastronomici a cura delle caratteristiche e carismatiche frazioni di Varazze e di alcune delle località che … Continua