Salviamo le Cinque Terre dal turismo di massa

Cinque borghi sospesi tra cielo e mare, il blu delle acque che lambisce le forme dure e le ombre tratteggiate delle Alpi liguri. La bellezza delle Cinque Terre è stata decantata nel corso dei secoli da pittori e poeti, ma è stata la ferrovia ad aprire negli anni Cinquanta questo paradiso ligure al mondo, trasformando una comunità di contadini e pescatori in un territorio accogliente votato fortemente al turismo.

Come sempre un misto di manna e grandine, l’industria turistica ha riscattato un’area altrimenti rurale, relegata ad un ruolo marginale nell’evoluzione della penisola. La fioritura del settore ha portando con sé grandi opportunità ma anche notevoli rischi. Quando il mio amico Nicola Bordoni di Manarola – esperto escursionista e riferimento prezioso per tutti gli amanti delle attività nella natura – ha portato alla mia attenzione una petizione rivolta alle amministrazioni affinché pongano un freno ai danni che il turismo di massa sta arrecando al territorio, il minimo che potessi fare era dare voce a chi queste terre le ama con una passione generosa e incondizionata.

Manarola - Cinque Terre, Liguria

Le petizione in questione è stata avanzata non da qualcuno che sul Levante ligure ci è nato, ma da una persona che se ne è innamorata al punto da stravolgere la propria vita e farsi adottare da questo territorio unico e avvolgente. Lei si chiama Amy Inman, è californiana, e in Liguria ci è arrivata dopo la laurea in Comunicazione Interculturale grazie a un regalo dei genitori. “Se all’epoca avessero saputo che sarei finita qua non so se l’avrebbero fatto!”

Nelle Cinque Terre, per l’esattezza a Riomaggiore, oggi Amy si occupa di ricezione turistica con il marito – eh già… – e continua a trasmettere la sua passione anche tramite un blog, Cinque Terre Insider, dove non solo offre un’inedito punto di vista al pubblico internazionale, ma non si risparmia nemmeno per dibattere di tutte le contraddizioni che attanagliano quest’area così preziosa e delicata. Ed è così che è finita a sbattere contro il turismo di massa…

Ero stanca e stufa di stare seduta con le mani in mano e non fare nulla per provare a migliorare la situazione. La verità è che tutti si lamentavano del sovraffollamento, ma nessuno faceva qualcosa di concreto per tentare di cambiare le cose.”

Riomaggiore - Cinque Terre, Liguria

La petizione è corredata da un video di Christine Godfrey – anche lei un’espatriata americana rinata nelle Cinque Terre – che evidenzia i disagi e l’impatto di un turismo convulso e disorganizzato. Sono infatti i grandi numeri, oltretutto legati ad una stagionalizzazione del mercato da cui la Liguria sembra non riuscire a emergere, che minacciano il prezioso ecosistema della Cinque Terre.

“Le Cinque Terre sono posti bellissimi ma anche piccolissimi – prosegue Amy – circondati da un territorio fragilissimo che rischia letteralmente di franare in mare. Non sono posti che possono sostenere due milioni di visitatori all’anno [in poche settimane], non se vogliamo conservarli per le generazioni future.”

La delicata conformazione dei sentieri da cui si gode dei memorabili paesaggi delle Cinque Terre richiede una cura costante e sono assolutamente attuali i casi di percorsi rimasti chiusi per mesi perché in seguito a frane o smottamenti non è stato possibile renderli nuovamente agibili con tempestività. Per spostarsi da un borgo all’altro i visitatori hanno a disposizione solo una linea ferroviaria su cui in estate i treni si muovono freneticamente per sostenere un carico di passeggeri ben al di là della loro portata. Una situazione che tende a peggiorare di anno in anno.

“Le infrastrutture disponibili non sono assolutamente adatte a numeri del genere. Per non parlare del fatto che manca completamente un senso di organizzazione complessiva e tutto è lasciato alla discrezione dei tour operator, un errore fatale per le Cinque Terre. L’anno scorso abbiamo visto qualche disagio, ma niente in confronto con quest’anno. Quest’anno i paesi erano diventati invivibili. Ci credi che ci sono momenti in cui non puoi camminare per strada a causa del sovraffollamento? O che hai paura a portare tuo figlio in treno perché temi che sarà schiacciato dalla folla?”

Riomaggiore - Cinque Terre, Liguria

Secondo Amy e il gruppo di cui si fa portavoce, riuniti sotto il nome di Save Cinque Terre e attivi con una loro pagina anche su Facebook, di questo passo le Cinque Terre perderanno il fascino e le peculiarità naturali che ne hanno decretato il successo negli ultimi anni. Inoltre c’è un serio pericolo di abbandono dei borghi, dal momento che gli abitanti, asfissiati dai ritmi estivi e completamente abbandonati a se stessi nei mesi invernali, cercheranno posti più vivibili dove crescere i propri figli. “E poi cosa ci rimarrà? Mi vengono i brividi solo a pensarci…”

La questione è drammatica ma anche molto semplice: non è concepibile lasciare la gestione dei flussi turistici di un giardino meraviglioso e delicato come le Cinque Terre interamente alle agenzie turistiche, il cui scopo non può che essere il guadagno. È necessario che le amministrazioni – Regione Liguria, Provincia di La Spezia, i comuni di Monterosso, Vernazza e Riomaggiore, il Parco Nazionale delle Cinque Terre – si attivino concretamente per sviluppare un piano di lungo periodo. Occorre ovviamente valorizzare l’attrattiva turistica, ma senza che l’impatto dei visitatori danneggi irrimediabilmente il patrimonio naturale delle Cinque Terre. Al tempo stesso bisogna consentire agli abitanti del territorio di usufruire di opportunità economiche tangibili e di infrastrutture adeguate alle esigenze del vivere quotidiano.

Una petizione da sola non può certo rivelarsi la soluzione definitiva, ma speriamo che sia l’inizio di un percorso di sviluppo sostenibile e vantaggioso per tutti.

Slow Travel Fest 2015

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Escursioni, incontri, cinema, musica, arte e natura. Questo è Slow Travel Fest, il primo festival in Italia dedicato alla cultura del viaggio lento per conoscere, apprezzare e assaporare il territorio. Sarà Monteriggioni – borgo medievale in provincia di Siena – ad ospitare il festival dal 9 all’11 ottobre. Le tre giornate si svolgeranno all’interno delle … Continua

Il cicloescursionismo si incontra nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

Il Club Alpino Italiano ha scelto Pescasseroli, celebre località montana in provincia dell’Aquila, per l’ottavo raduno nazionale di cicloescursionismo, che si terrà dall’8 all’11 ottobre nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’obiettivo del CAI, fin dalla sua fondazione risalente al 1863, è quello di promuovere l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza … Continua

Salviamo il Lago d’Idro: contese e minacce per il bacino tra Brescia e Trento

Il Lago d’Idro – o Eridio – è un lago di origine glaciale che si estende per poco più di 14 ettari nella provincia di Brescia, ma sfiora anche il Trentino e una volta i sentieri che lo circondano attraversavano il confine austro-ungarico (in tedesco è chiamato Idrosee). A 368 metri sul livello del mare … Continua

Distillerie Aperte Vicenza

Distillerie Aperte: la provincia di Vicenza torna a brindare con la grappa

Per il 19° anno consecutivo le più antiche e prestigiose distillerie della provincia di Vicenza apriranno le loro porte ad un pubblico di curiosi e appassionati, che potranno visitare gli esercizi aderenti e gustare numerose sorprese prelibate. Distillerie Aperte è l’evento realizzato da Made in Vicenza, azienda speciale della Camera di Commercio vicentina nata con … Continua

Expo 2015: un viaggio nel riso di Biella e Vercelli

Forse non tutti sanno che fino al del XIV secolo il riso non veniva ancora coltivato in Italia, dove era conosciuto principalmente come prodotto medicamentoso importato dall’Asia e con cui preparare un decotto che veniva impiegato per curare diverse malattie. Fu nell’attuale territorio della Lombardia che si vide la prima risaia inaugurata nel 1468, ma ben … Continua

Festival del Viaggiatore: viaggio e letteratura si incontrano ad Asolo, rifugio di artisti e intellettuali

Un evento che lega insieme la cultura del viaggio con l’arte letteraria. La cornice offerta da uno dei borghi più belli d’Italia. Tre giorni di incontri per portare i viaggiatori di oggi sulle orme dei viaggiatori dei tempi passati. Ecco come si propone la prima edizione del Festival del Viaggiatore e del Premio letterario Segafreddo … Continua

Il Suq Festival arriva a Milano: musica, cucina etnica e teatro per promuovere il dialogo tra i popoli

Dal 27 settembre al 4 ottobre la Fabbrica del Vapore di Milano di trasformerà in un colorito e festoso bazar dei popoli, con percorsi creativi, workshop artistici e tanti altri eventi all’insegna del dialogo tra culture e generazioni. È il Suq Festival che a giugno aveva già animato il Porto Antico di Genova, e arriva ora nel capoluogo lombardo nell’ambito di un progetto che vede la collaborazione dell’Associazione Suq con le associazioni milanesi Sunugal e Mascherenere.

Da 17 anni il Suq Festival registra grande successo di pubblico e ha ottenuto riconoscimenti prestigiosi come quello della Commissione Europea quale esempio di best practice per il dialogo interculturale. L’obiettivo di questo evento è promuovere l’attivismo culturale dei giovani attraverso il confronto e la partecipazione come base della convivenza civile, antidoto al pregiudizio e stimolo all’educazione, al rispetto e all’apertura verso il mondo.

Suq Festival

Il Suq Festival si inserisce nel quadro di un più ampio progetto dedicato al protagonismo culturale dei cittadini: La Fabbrica del Dialogo con il Suq delle Culture, ideato da Carla Peirolero, Francesca Perrazzelli e Modou Gueye che prevede un percorso di un anno (da aprile 2015 a marzo 2016) articolato tra laboratori creativi e workshop declinati secondo diverse modalità: recitare, cucinare, abitare, cucire, disegnare e suonare il dialogo.

Un’opportunità che si aggiunge alle numerose attività di incontro tra culture già presenti a Milano, con in più la potenzialità per “mettere in comunicazione due importanti contenitori di buone pratiche, la Fabbrica del Vapore e il Suq di Genova”, ha spiegato Modou Gueye, presidente dell’Associazione Sunugal.

Suq Festival

Carla Peirolero è attrice, autrice e regista. Lavora in teatro dal 1979 ed è tra i fondatori del Teatro dell’Archivolto. Ha lavorato con Carlo Cecchi, con il Teatro Stabile di Genova e il Teatro della Tosse. “Siamo orgogliosi di questa ulteriore possibilità di sviluppo per un’idea contemporanea – ha detto – che pone al centro il dialogo mentre ogni giorno si affronta l’emergenza dello scontro. Segno di una valenza artistica, culturale e sociale che ha le sue radici a Genova ma che si arricchisce e si nutre grazie a nuovi partner e nuovi luoghi.”

Molti gli ospiti e gli ambasciatori del dialogo che, insieme agli artisti della Compagnia del Suq e di Mascherenere, animeranno il Suq delle Culture: Moni Ovadia nella serata inaugurale; Baba Sissoko, artista maliano e maestro indiscusso del Tamani; lOrchestra di Via Padova con il progetto Allayali; la DJ turco-tedesca Ipek; Manuel Ferreira della Compagnia Alma Rosé; i Tazenda, uno dei primi gruppi di rock etnico italiani. E in chiusura Lella Costa e Don Colmegna della Casa della Carità in una serata dedicata al “prete di strada” Don Andrea Gallo.

Suq Festival

Tante le attività dedicate alla cultura del cibo con chef Kumalé, e non mancheranno nemmeno incontri di riflessione sulla politica internazionale, tra cui spicca l’evento Smart Voices promosso dal settore Relazioni Internazionali del Comune di Milano per celebrare l’Anno Europeo per lo Sviluppo.

Dopo l’inaugurazione di domenica 27 settembre alle ore 18, il Suq delle Culture sarà aperto tutti i giorni sino a domenica 4 ottobre con il seguente orario dalle 16 a mezzanotte, e il giorno di chiusura a partire da mezzogiorno. Con l’eccezione di alcuni spettacoli, l’ingresso è libero.

Il video dell’evento

Per maggiori informazioni: www.fabbricadeldialogo.it.

La Fabbrica del Vapore è in Via Giulio Procaccini 4, Milano.

Foto di copetrina: Giovanna Cavallo