Weekend a Stintino tra tradizioni, mare e cultura: l’evento “Stintino – Una Storia da Raccontare”

Quando si pensa alla Sardegna, vengono subito alla mente le sue spiagge da cartolina, il mare turchese e la natura selvaggia di certe coste e delle zone centrali dell’isola. Ma la Sardegna è molto di più di tutto questo: è un insieme di storie, radici e tradizioni che si intrecciano con la bellezza del paesaggio. E proprio questo spirito autentico l’ho ritrovato a Stintino, un borgo sul mare a 40 minuti di auto da Alghero, dove il 4 e 5 luglio ho avuto il piacere di partecipare all’evento “Stintino: Una Storia da Raccontare”.

Un fine settimana dedicato alla riscoperta dell’identità marinara del paese, tra cultura, musica, sapori e convivialità. Un’occasione unica e preziosa per immergersi nella storia di Stintino, ma anche per godere del suo fascino senza tempo e della proverbiale ospitalità sarda.

Il fascino delle Vele Latine

Il cuore pulsante dell’evento è stata l’inaugurazione della mostra permanente delle Vele Latine, presso il Museo della Tonnara (MuT). Una tradizione che affonda le sue radici nella vita quotidiana dei pescatori di Stintino, che per generazioni hanno solcato il mare a bordo delle loro imbarcazioni spinte da queste vele a forma triangolare.

La mostra non è solo un’esposizione statica di reperti e fotografie: è un viaggio nella memoria collettiva del borgo, un modo per comprendere l’anima di una comunità che ha fatto del mare il proprio orizzonte. Camminando tra i pannelli e le installazioni, ho percepito tutta la fierezza e l’amore dei stintinesi per la loro terra e le loro origini.

Durante la visita e il convegno che è seguito, si è parlato anche di un episodio fondamentale per la nascita di Stintino: lo sfollamento forzato degli abitanti dell’isola dell’Asinara nel 1850 (l’isola dell’Asinara si trova proprio davanti a Stintino, a qualche centinaio di metri), quando l’isola fu espropriata per motivi militari e sanitari (leggi qui sotto la breve storia di questo evento).

Subito dopo, si è tenuto un convegno molto interessante sulla candidatura della vela latina a Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO: esperti, studiosi e rappresentanti delle istituzioni hanno discusso l’importanza di preservare e valorizzare questa tradizione, non solo come memoria storica, ma anche come elemento identitario vivo e ancora oggi praticato con passione.

📌 Lo sfollamento dell’Asinara (1850): una ferita che ha dato origine a Stintino

Nel 1850, gli abitanti dell’isola dell’Asinara, per lo più pastori, pescatori e agricoltori, furono costretti a lasciare le loro case. L’isola venne infatti espropriata prima per scopi militari e successivamente, nel 1885, destinata a diventare una colonia penale e lazzeretto (ospedale per malattie infettive). Le circa 45 famiglie cacciate dall’Asinara si stabilirono lungo la costa, dando così vita al piccolo borgo di Stintino, fondato ufficialmente nel 1885. Questa diaspora forzata è ancora oggi parte viva della memoria locale: ha dato forma all’identità stintinese, profondamente legata al mare e alle sue tradizioni.

Un tramonto speciale al Museo della Tonnara

Terminato il convegno, ci siamo spostati sulla terrazza del MuT, affacciata sul mare e sul borgo. Qui ci aspettava un aperitivo con vista, ma non uno qualunque: ad accompagnare le specialità locali – formaggi, pane carasau, vino vermentino e naturalmente prodotti del mare, con canti e balli tradizionali sardi.

È stato uno dei momenti più emozionanti del weekend: la musica, i costumi tradizionali, l’energia delle danze e la bellezza del tramonto hanno creato un’atmosfera magica, difficile da dimenticare. Bello soprattutto vedere ragazzi sotto i vent’anni cimentarsi con orgoglio nei canti e nelle musiche tradizionali sarde, segno che non esistono solo YouTube, videogiochi e social network, ma anche un forte senso di appartenenza e il desiderio di mantenere viva la propria cultura.

La festa in piazza tra musica e sapori

Ma la serata non era certo finita. In piazza ci attendeva la sagra del pesce, con stand gastronomici dove poter assaggiare piatti tipici a base di pescato locale: fritture croccanti, zuppe, insalate di mare e tanto altro. Io ho provato la Fregula ai frutti di mare, la “paella sarda”: si tratta di una pasta sarda tipica, simile al couscous ma più grossa e tostata al forno. Viene cucinata con cozze, arselle, vongole, calamari, gamberi e a volte pezzi di pesce, in un sughetto di pomodoro, aglio e prezzemolo.

fregula sarda

In contemporanea c’è stato il concerto di Beppe Dettori, cantautore stintinese ed ex voce dei Tazenda che non conoscevo ma decisamente molto bravo. Le sue canzoni, intrise di sonorità sarde e testi poetici, hanno risuonato tra le case del borgo, emozionando il pubblico e chiudendo la giornata con un tocco di poesia.

Beppe Dettori a Stintino

Il gran finale? Uno spettacolo di fuochi d’artificio sul mare, che ha illuminato la notte e fatto brillare ancor di più gli occhi di grandi e piccoli.

@nonsoloturisti

Fireworks in Stintino, Sardinia

♬ original sound – Marco Allegri

La Pelosa, un incanto che non stanca mai

Naturalmente, in un weekend a Stintino non poteva mancare una visita alla celebre Spiaggia della Pelosa. Non importa quante volte l’abbia vista: ogni volta è una sorpresa. Il suo mare dalle sfumature caraibiche, la sabbia quasi bianca e finissima, la torre aragonese che si staglia sull’isolotto di fronte… un quadro perfetto, che sembra dipinto con i colori più belli della natura.

Per arrivare alla Spiaggia della Pelosa c’è un bus che ogni ora parte dal centro si Stintino (fermata di fronte all’unica farmacia del paese) e in 10 minuti porta alla spiaggia. Il costo è di 1 euro e 50 centesimi e si può pagare anche con carta. Per il ritorno si prende lo stesso bus in direzione opposta.

spiaggia La Pelosa

Entrata su prenotazione alla Spiaggia della Pelosa

Per accedere alla Spiaggia della Pelosa nei mesi estivi (dal 15 maggio al 15 ottobre) è obbligatoria la prenotazione online sul sito ufficiale spiaggialapelosa.it. L’ingresso costa 3,50 € a persona (gratis per i minori di 12 anni) e i posti sono limitati a 1.500 al giorno.

È inoltre obbligatorio l’uso della stuoia sotto l’asciugamano per proteggere la sabbia. Meglio arrivare presto, specialmente nei weekend e a luglio e agosto.

Se non si vuole prenotare, si può comunque entrare sulla spiaggia, ma senza borse o zaini, e con solo costume.

ingresso La Pelosa Stintino

Un weekend tra passato e presente

Quello vissuto a Stintino è stato un weekend intenso e ricco di emozioni. Ho trovato un borgo fiero delle sue tradizioni, capace di raccontarsi con autenticità e calore. La storia della vela latina, il museo della tonnara, la musica, i sapori, il mare… ogni elemento ha contribuito a creare un’esperienza completa, in cui passato e presente dialogano armoniosamente.

A rendere tutto ancora più speciale è stata l’accoglienza sincera della comunità locale: persone genuine, appassionate e profondamente legate alla loro terra, sempre pronte a condividere storie, sorrisi e un bicchiere di vino. È grazie a loro se ci si sente subito parte di qualcosa di più grande, di una tradizione viva che continua a pulsare.

“Stintino: Una Storia da Raccontare” è più di un evento: è un invito a guardare oltre le cartoline, a conoscere davvero l’anima di un luogo. Un invito che consiglio a chiunque voglia scoprire una Sardegna diversa, fatta di persone, cultura e legami profondi con il territorio.

👉 Nel prossimo post vi racconterò della rievocazione storica e della veleggiata verso l’isola dell’Asinara.

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