Costa dei Trabocchi in bici: itinerario tra mare e borghi d’Abruzzo

I Trabocchi da scoprire in bici anche a ottobre e perché no? È quello che mi sono detta qualche anno fa quando ho organizzato questa vacanza! Ma partiamo dall’inizio, ok? Cosa sono i Trabocchi?

Cosa sono i trabocchi

I Trabocchi furono inventati da agricoltori e pastori che si dedicavano anche alla pesca e che non erano, quindi, molto pratici di questa attività. Non sapevano portare le barche in mezzo al mare e perciò pensarono a questa soluzione che permetteva loro, comunque, di avere le reti da pesca piene ogni giorno. Si trattava, difatti, di imponenti macchine da pesca in legno sospese sull’acqua e tipiche della zona che ha preso il “suo” nome!

Dove si trovano i trabocchi?

Sono sulla costa abruzzese dell’Adriatico tra Ortona e Vasto e questa zona è detta, per l’appunto, “Costa dei Trabocchi”.

I Trabocchi da scoprire in bici

La Costa dei Trabocchi dal 2023 è attraversata dalla Via Verde che è una ciclabile che corre lungo il percorso dell’ex ferrovia adriatica.

Si inizia con Ortona.

Ortona

Ortona è un bel borgo con affaccio sul mare dalla cima di una falesia e il centro storico è un vero e proprio gioiello.
Tra le altre cose ti consiglio di visitare la Basilica di San Tommaso Apostolo e il Castello Aragonese.

Ortona lungomare

La Basilica di San Tommaso Apostolo

La Basilica di San Tommaso Apostolo in chiaro stile romanico con, all’interno, le reliquie del Santo che sono arrivate dalla Francia nel lontano 1258 grazie a un crociato locale. Prosegui poi per la salita (nda breve) così da arrivare al castello.

Castello Aragonese

Il Castello Aragonese è una struttura difensiva davvero molto imponente sul mare che risale al XV secolo.
Il panorama che si gode da qui è senza eguali, sai? Vista sulle falesie, sulla spiaggia e in lontananza potrai ammirare anche qualcuno dei Trabocchi.

Castello Aragonese

La Passeggiata Orientale

La Passeggiata Orientale che è uno dei luoghi iconici della zona in quanto si tratta di un viale panoramico che è, praticamente, sospeso tra cielo e mare Adriatico.

L’ultima tappa di Ortona è il museo della Battaglia.

Il Museo della Battaglia e la costa

Il Museo della Battaglia spiega alla perfezione gli eventi della Battaglia del 1943 (nda svolta proprio qua tra le truppe tedesche e quelle canadesi) grazie a oggetti, testimonianze e documenti.

La gita prosegue verso sud e il cui tracciato è davvero molto semplice e alla portata di tutti quanti pure dei meno allenati. Durante questo tragitto avrai modo di passare a fianco ad alcuni Trabocchi che, col passare del tempo, sono diventati dei ristoranti sospesi dove poter assaggiare dell’ottimo pesce fresco.

E, difatti, ne approfitto per fare una sosta. Subito dopo pranzo, leggero altrimenti come farei a pedalare? Ne approfitto per fare una piccola deviazione verso l’interno, utilizzo le strade secondarie, che si sviluppano tra i vigneti ma anche tra “bike point” per ricariche le bici elettriche o tra aree verdi e fontanelle.

E la mia prima destinazione è la riserva naturale.

La Riserva Naturale della Grotta delle Farfalle

La Riserva Naturale della Grotta delle Farfalle che altro non è che un ambiente naturale dove trovano dimora licheni, felci, salici e olmi tra uliveti e vigneti.

La Riserva Naturale della Grotta delle Farfalle

Proseguo poi per Fossacesia, provincia di Chieti, dove avrai modo di visitare l’Abbazia di San Giovanni in Venere.

Fossacesia

L’Abbazia di San Giovanni in Venere

L’Abbazia di San Giovanni in Venere in stile romanico e si trova esattamente su di un antico tempio romano di cui però non c’è più traccia. Quello che possiamo vedere oggi è quanto risulta dalla trasformazione che si sono fatte tra il 1165 e il 1204 e di quelle successive che si sono fatte a metà del Duecento.

Degno di nota il portale che è detto: “Portale della Luna” che è chiamato in questo modo in quanto al tramonto, al solstizio d’estate, è illuminato dal sole sia la cripta sia il presbiterio.

All’interno si può ammirare un chiostro del Duecento con tanto di trifore.

L’Abbazia di San Giovanni in Venere

La mia ultima tappa è Vasto e lungo il tragitto che mi porta lì incontro, facendo in realtà una piccola deviazione

La Riserva Naturale della Lecceta

La Riserva Naturale della Lecceta che si trova a Marina di Torino di Sangro e la sua particolarità, secondo me, sta nel fatto che è, non lontano, dal Cimitero Britannico dedicato ai Caduti della Seconda Guerra Mondiale.

Dopo una piccola sosta per rifocillarmi dove faccio una sorta di merenda riprendo la Via Verde mi imbatto ne

La Riserva Naturale di Punta Aderci

La Riserva Naturale di Punta Aderci si caratterizza per le scogliere a picco con delle belle calette nascoste e ogni tanto ci sono anche dei delfini. Tuttavia se, anche ci andrai “fuori stagione”, ne varrà davvero la pena!

Anzi ti consiglio di andarci al tramonto in quanto la vista a quell’ora è unica e, magari, avrai anche modo di intravedere un piccolo uccello saltellante che si chiama Fratino.

Riprendo il cammino, senza non fare prima l’ennesima deviazione, e mi dirigo a Punta Penna

Punta Penna

Punta Penna si caratterizza per via del “suo” Faro che risulta essere uno dei più alti a livello nazionale e che, quindi, domina la costa con la sua mole.

Punta Penna il faro

Sono un po’ stanca … devo ammetterlo e meno male che la mia destinazione finale, Vasto, è ormai vicina.

Vasto

Vasto, in passato, era chiamata Histonium per via dell’ismo o altura in virtù della sua posizione sopraelevata a picco sul mare tanto è vero che la vera “chicca” dell’Abruzzo tutto. Degno di nota il suo centro storico tra palazzi eleganti e signorili con, come detto, una vista che ti toglierà il fiato sul golfo sottostante.

La Loggia Ambligh

La Loggia Ambligh, balcone panoramico con vista sul mare e, difatti, risulta uno dei posti maggiormente fotografati del borgo.

Proseguo poi con la chiesa di San Pietro.

Il Portale della Chiesa di San Pietro

Il Portale della Chiesa di San Pietro che è quello che rimane di un antico edificio del X secolo. E, quindi, con il museo.

Il Museo Archeologico Nazionale

Il Museo Archeologico Naturale spiega alla perfezione le origini romane di Vasto.

Termino la visita a Vasto girovagando tra le piazzette di Vasto e mi perdo, così, ad ammirare alcuni oggetti interessanti su di alcune banchetti di un mercatino che trovo davvero molto interessante.

Un paio di considerazioni utili

È un percorso perfetto da farsi anche in autunno, anzi forse meglio che in estate, quando le temperature sono più miti però non fa ancora freddo. Questo tracciato unisce alla perfezione turismo lento, bellissimi paesaggi e riserve naturali ma anche e ovviamente lo sport.

Per maggiori informazioni sui Trabocchi e le sue vie clicca qui:

👉 Parco Costa dei Trabocchi
👉 Via Verde dei Trabocchi
👉 Abruzzo Turismo

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.