Turismo Lento nell’Astigiano: 5 Mete da tra Natura, Storia ed Enogastronomia

L’Astigiano 5 mete ideali per un turismo lento in cui poter scoprire delle mete naturalistiche, storiche e, perché no, enogastronomiche. L’Astigiano è un’area che come dice il nome stesso copre la provincia di Asti, ma non solo dato che va a coprire anche la zona del Monferrato. Questa zona, difatti, è Patrimonio Unesco ed è famosa per il buon cibo e l’ottimo vino, la natura e la cultura che affonda le sue origini in una cultura antica che nasce secoli fa.

Le località nell’Astigiano da visitare sono davvero tante, tuttavia per il momento però io mi sono concentrata su queste 5 mete che ritengo essere ideali per un turismo lento.

Canelli e il Moscato

Il borgo storico di Canelli risulta essere avvinghiato alla collina ed è pieno di scorci stupendi. 

Inizio con il Castello della famiglia Gancia e percorro la Via degli Innamorati che si ispira ai fidanzatini di Raymond Peynet lungo la via acciottolata che è detta “Sternia” (sentiero) con opere di artisti locali.

Il pezzo forte tuttavia risultano essere le Cattedrali Sotterranee, visitabili sono quattro, che sono cantine storiche che sono state scavate nel tufo e che arrivano fino a 32 metri di profondità sono Patrimonio Unesco dal 2014. Sono capolavori d’architettura ipogea e si sviluppano per una ventina di chilometri sotto Canelli e accolgono tantissime bottiglie che sono lì a fermentare alla temperatura che deve essere costante di 12/14 gradi.

Per vedere i vari vigneti di Moscato che sono tantissimi e tutti intorno alle colline di Canelli. Il punto panoramico più alto è la Torre dei Contini che risale alla fine del Cinquecento.

Questa torre aveva la funzione sia di sorveglianza sia di avvistamento. Per arrivarci si deve percorrere a piedi una strada di campagna che si snoda tra le vigne.

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Il borgo di Canelli

Nizza Monferrato e il Barbera

A Nizza Monferrato nel centro storico possiamo trovare il Palazzo Comunale, risale al XIV-XV secolo, la Torre Campanaria del Municipio che è il simbolo della cittadina e Palazzo Crova che è sede del Museo Art ‘900. Senza dimenticare un passaggio nell’enoteca locale che è la più grande della provincia e una volta usciti da qui, passeggiando per il bel borgo, non potrai non ammirare sotto i portici le insegne che sono ancora quelle originarie della prima metà del ‘900.

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Nizza Monferrato

Roccaverano e il suo formaggio DOP

Una tappa imperdibile durante la visita dell’astigiano è sicuramente Roccaverano che è il paese più alto della provincia di Asti dato che si trova a 750 metri sul livello del mare.

A Roccaverano non ci sono colline ricoperte di vigneti, ma alti pendii e boschi fitti. È un paesaggio che a me ha ricordato in qualche modo l’Appennino Ligure che non dista poi molto da qui che si sviluppa tra piccoli torrenti, profondi crinali con rovi e arbusti dove non si può allevare altro che le capre. Difatti qui si produce il Roccaverano DOP che è uno dei formaggi più antichi d’Italia. Si tratta di una robiola di capra a pasta morbida che viene fatta con latte crudo intero in purezza e che va mangiata sia fresca sia stagionata.

Il Consorzio di Tutela di questo formaggio si trova nella piazza centrale del paese in quella che una volta era la vecchia scuola elementare. Attualmente è sito gastronomico-culturale e centro di documentazione della DOP.

Segnalo che al sabato e alla domenica qui è possibile fare delle degustazioni così come acquistare il formaggio mentre nel resto della settimana bisogna andare direttamente da uno dei sedici produttori.

Roccaverano DOP

Ma Roccaverano non è solo formaggio. Il borgo è un raggruppamento di case sulla cima di un colle che fa capo alla piazza principale in cui è possibile ammirare quello che resta di un castello e una grande torre circolare che arriva a misurare più di 80 metri. Certo se non hai un po’ di allenamento e fiato ti sconsiglio vivamente di intraprendere il cammino per arrivare alla cima tuttavia se ci riuscirai la visione delle Langhe ti ripagherà ampiamente dalla fatica. E una volta ridisceso vai a riposare nel parco che è un luogo tranquillo.

Ma non potrai lasciare Roccaverano senza aver prima visto la Chiesa di Santa Maria Annunziata che si attribuisce al Bramante e proprio alla fine della collina che ti porta al borgo merita un passaggio anche la Chiesa di San Giovanni Battista con il suo famoso ciclo di affreschi del Quattrocento che risulta essere il più completo della zona.

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chiesa Roccaverano

Cisterna d’Asti e il Nebiolo o l’Arneis

Una volta arrivato a Cisterna d’Asti vai al locale castello da cui potrai godere di uno splendido paesaggio sulla vallata, ma non solo dato che qua troverai il Museo Arti e Mestieri di un tempo che fu fondato nel 1980.

Non si tratta del classico museo rurale dato che ci sono oltre 20 stanze che si sviluppano su tre piani dove potrai ammirare circa quattromila oggetti che vanno dal ‘600 al ‘900 che sono stati raccolti in più di 40 anni cercando di qui e di là in ogni angolino della regione.

Sono state rifatte botteghe d’epoca come, ad esempio, la falegnameria, il laboratorio del fabbro, il fornaio, la bottega del sarto come quella del calzolaio e non poteva di certo mancare anche una trattoria d’epoca.

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Cisternina d’Asti

San Damiano d’Asti e i suoi biscotti tipici, i Sandamianesi, e il Nebbiolo

San Damiano d’Asti è terra di tartufi, il Nebbiolo che è un vino rosso tra i più apprezzati a livello mondiale o l’Arneis ottimo vino bianco, capponi e i Sandamianesi che sono dei biscotti con il cuore di crema, al cioccolato e nocciole 😉

Una volta qui tuttavia ti consiglio di visitare il Palazzo Vagnone che si collega al Municipio, Palazzo Carlevaris, con una comoda galleria.

San Damiano d’Asti

Un paio di curiosità che riguardano San Damiano

Nell’ex carcere mandamentale usato come prigione fino al 1964 ora c’è un’Enoteca. E la seconda curiosità riguarda il campanile della parrocchiale che ricorda stando al disegno originale la presenza nel borgo di un castello che fu distrutto nel 1617 e questa era una delle due torri del maniero.

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